Scheda film
Regia: Simon Verhoeven
Soggetto e Sceneggiatura: Matthew Ballen, Philip Koch e Simon Verhoeven
Fotografia: Jo Helm
Montaggio: Denis Bachter, Felix Schmerbeck e Tom Seil
Scenografie: Sylvain Gingras e Tommy Stark
Costumi: Tatjana Brecht-Bergen, Wolfgang Ender e Reza Levy
Musiche: Gary Go e Martin Todsharow
Suono: Greg Albert
Germania, 2016 – Horror – Durata: 92′
Cast: Alycia Debnam-Carey, William Moseley, Connor Paolo, Brit Morgan, Brooke Markham, Sean Marquette, Liesl Ahlers
Uscita: 8 giugno 2016
Distribuzione: Adler Entertainment

Chi trova un amico, trova una sòla

Laura Woodson (Alicia Debnam-Carey) è una studentessa molto nota nel suo college ed ha oltre 800 amici su Facebook. Un giorno, spinta più da compassione che da spirito umanitario, dà l’amicizia alla misteriosa e solitaria Marina Mills (Liesl Ahlers), che ha 0 amici sul popolare social network, ed inizia con lei una relazione di amicizia, anche di persona. Quando però la ragazza scopre di non essere considerata come vorrebbe da Laura, accorgendosi tramite Facebook di non essere stata invitata al suo compleanno, le toglie l’amicizia e si toglie la vita, filmandosi con la webcam. La scena finisce in rete e da quel momento Laura si ritrova perseguitata dallo spirito della morta, in rete e nella vita reale, iniziando a perdere amici sul network, ma anche ad essere in pericolo insieme ai suoi veri sodali…
I social network sono ormai per gli autori di thriller ed horror (e non solo) il male assoluto o, almeno, un interessante spunto per le loro trame. Se gli episodi di Feisbum (di aa.vv.) nel 2009 erano tra i primi a stigmatizzare in toni di commedia, anche nera, il popolare social network, I segreti della mente (Chatroom) diretto nel 2010 dal maestro Hideo Nakata metteva in guardia sui pericoli delle chat e dei social in chiave thriller, mentre l’inedito InContact (2012) dell’israeliana Ann Oren mescolava il tutto con “Il grande fratello” e spingeva ancora sul pedale del thriller. Unfriended (2014) di Leo Gabriadze, che si svolgeva interamente su una piattaforma social, progredendo per mezzo dei video, scivolava finalmente nell’horror puro.
Friend request di Simon Verhoeven (nessuna parentela) al suo inizio ricorda curiosamente Inserzione pericolosa (1992) di Barbet Schroeder, di cui sarebbe potuto essere considerato una versione 2.0, aggiornata ai nuovi media ed ai social, se poi a circa un terzo della sua durata non avesse scelto la strada dell’horror vero e proprio. Da questo momento in poi però inizia a dare sfoggio di topoi e trovate non molto originali (insetti demoniaci, iridi innaturalmente pallide stile L’esorcista, autolesionismi letali come appunto in Unfriended), buttando in mezzo anche la storia della madre malata di mente di Marina, che viene sviluppata, ma ad un certo punto interrotta. Qualche salto sulla poltrona è certamente garantito, ma purtroppo non basta a garantire al film la piena riuscita e la nostra sufficienza.
Unica nota interessante è il finale, che chiude giustamente il cerchio e potrebbe anche ispirare un possibile sequel.

Voto: 5

Paolo Dallimonti