Scheda film
Regia: Vincenzo Alfieri
Sceneggiatura: Vincenzo Alfieri, Alessandro Aronadio,
Renato Sannio, Giorgio Caruso e Raffaele Verzillo
Fotografia: Davide Manca
Montaggio: Vincenzo Alfieri
Scenografie: Elio Maiello
Costumi: Grazia Materia
Musiche: Mirko Mancini
Italia, 2017 – Azione/Commedia – Durata: 95′
Cast: Vincenzo Alfieri, Lino Guanciale, Miriam Candurro, Biagio Izzo, Francesco Paolantoni, Sara Tancredi, Ernesto Mahieux
Uscita: 18 maggio 2017
Distribuzione: Warner Bros Pictures Italia

Giustizia fai da noi

Due fratelli squattrinati e senza prospettive (Vincenzo Alfieri e Lino Guanciale), nella speranza di garantire alla sorella tredicenne un futuro migliore (Sara Tancredi), si inventano un’insolita attività: armati di maschere e micro-camere demoliranno pubblicamente l’identità dei vari “furbetti del quartierino” che infestano il Bel Paese, trasformandosi così in due improbabili “eroi a pagamento”.
Se dopo aver finito di leggere la sinossi de I Peggiori la vostra mente è stata immediatamente invasa da quella martellante sensazione di dejà vu che solo il già visto e sentito è in grado di provocare, allora sappiate che si tratta di una reazione assolutamente naturale e fisiologica. Anche per noi è stata la stessa cosa, tanto che già nel corso della visione nella nostra mente si è andata a materializzare una nuvola piena di riferimenti, analogie e reminiscenze a tutta una serie di storie, personaggi e dinamiche, fin troppo familiari al pubblico: da Super di James Gunn ai due capitoli di Kick-Ass diretti rispettivamente da Matthew Vaughn e Jeff Wadlow, passando per Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti e persino per il Gagam Boy dell’eclettico e instancabile cineasta filippino Erik Matti.
Come avrete potuto notare i precedenti di operazioni analoghe a quella de I Peggiori, legate al mondo dei supereroi fai da te e all’immaginario fumettistico, non mancano e a giudicare dai titoli citati sono anche piuttosto recenti. Di conseguenza, l’opera prima di Vincenzo Alfieri, nelle sale nostrane a partire dal 18 maggio con Warner Bros Pictures Italia, non ha nel suo DNA il gene dell’originalità, ma probabilmente questo è un elemento che all’attore e regista campano non è mai interessato più di tanto. Del resto, l’immaginario e il mondo dai quali il regista di turno è andato ad attingere a piene mani per dare forma e sostanza allo script prima e alla sua trasposizione poi sono gli stessi chiamati in causa dai colleghi. È inevitabile allora che la formula e il menù proposti sul grande schermo siano oramai già logori e ampiamente codificati. La discriminante semmai sta nel fatto che I Peggiori arriva a così poca distanza (soli due anni) da un film come quello di Mainetti. Il successo e la popolarità di Lo chiamavano Jeeg Robot ci fanno pensare, malignamente, che Alfieri abbia volutamente cercato di cavalcare l’onda, provando a replicare la ricetta del connazionale apportando qualche modifica qua e là. Proprio questa strategia, che strizza furbescamente l’occhio, a noi non è piaciuta ed è il motivo che ci ha spinto ad abbassare l’asticella del giudizio poco sopra la soglia della sufficienza.
Tuttavia, ciò non toglie all’operazione e al suo autore quei pregi e quei meriti che, una volta scovati e isolati, vanno per diritto e dovere di cronaca messi in evidenza, a cominciare dal divertimento a buon mercato che la pellicola è capace di trasmettere e regalare alla platea attraverso una successione di scene che strappano più di un sorriso: una su tutte l’acquisto dei passamontagna al negozio cinese. Senza dimenticare la componente action che Alfieri somministra a piccole dosi nel corso della timeline e con la quale scuote la narrazione quando questa tende ad accomodarsi o a ripetersi. Queste note positive permettono di fatto a I Peggiori di restare a galla e di portare a casa il risultato.

Voto: 6 e ½

Francesco Del Grosso