Scheda film
Titolo originale: La famille Bélier
Regia: Eric Lartigau
Soggetto: Victoria Bedos
Sceneggiatura: Victoria Bedos e Stanislas Carré De Malberg (adattamento di Eric Lartigau e Thomas Bidegain)
Fotografia: Romain Winding
Montaggio: Jennifer Auge
Scenografie: Olivier Radot
Costumi: Anne Schotte
Musiche: Evgueni e Sacha Galperine
Suono: Cyril Moisson, Fred Demolder e Dominique Gaborieau
Francia/Belgio, 2014 – Commedia – Durata: 106′
Cast: Karin Viard, François Damiens, Eric Elmosnino, Louane Emera, Roxane Duran, Ilian Bergala, Luca Gelberg
Uscita: 26 marzo 2015
Distribuzione: BIM

Mutismo e rivoluzione

Una famiglia di sordomuti, appunto i Belier, madre, padre e figlio, dediti all’allevamento ed alla produzione di formaggi in un piccolo paese della Francia. Un gruppo apparentemente felice, che l’handicap uditivo isola e protegge in qualche modo dal resto del mondo, incasinato nei suoi schemi abituali e routinari. Tutto perfetto, malgrado o forse proprio perché il quarto elemento del nucleo, la sedicenne Paula (Louane Emera), ci sente benissimo, è l’interprete di famiglia e – udite udite (si perdoni il gioco di parole)! – è molto portata per il canto.
Questo il soggetto dell’ultimo film di Eric Lartigau, dopo il non felicissimo Pistole nude del 2003 e l’episodio “Lolita” del collettivo Gli infedeli nel 2012 (per parlare solo delle pellicole uscite da noi in sala). Ma se questo in Italia sarebbe bastato per portare sullo schermo le solite scempiaggini interpretate dal comico televisivo di turno e dalla soubrette maldestramente sottratta alla quotidiana banalità catodica, il regista evita abilmente la farsa e ci aggiunge un maestro di canto (Eric Elmosnino) di scuola pubblica, fissato per Michel Sardou – popolare cantante francese negli anni settanta ed ottanta ed ancora noto in patria – che iscrive Paula ad un concorso canoro indetto addirittura da Radio France.
In tutto questo, all’insegna del politicamente scorretto, si ride di gusto CON la famiglia di sordomuti e MAI di loro, mentre essi si fanno beffe (a sua, ma non a nostra insaputa) del sindaco non proprio integerrimo come di tutti gli altri che cercheranno di mettere loro i bastoni tra le ruote. Perché, mentre Paula conosce l’amore per un suo compagno portato anch’egli per il canto, il capofamiglia Rodolphe (François Damiens) si candiderà a guida della propria cittadina.
Tra parentesi volutamente e gustosamente kitsch, grazie alla colonna sonora dei rassicuranti e comunque poetici brani di Sardou, che conferiscono ancora di più al film quella matrice “popolare”, le avventure della complicata famiglia ci divertono e commuovono, senza scadere nel triviale, e ci ricordano come i nostri cuginetti d’oltralpe, anche in fatto di commedie, abbiano ancora molto da insegnarci.
Merito, oltre all’ottimo Lartigau, di un cast a dir poco perfetto, da Karin Viard a Damiens, da Louane Emera ad Eric Elmosnino (che in Francia nel 2010 ha interpretato un iperrealistico Serge Gainsbourg nell’inedito da noi #Gainsbourg (Vie héroïque) di Joann Sfar), che in gran parte ha dovuto imparare anche il linguaggio dei segni.
Curiosità: l’unico vero sordomuto del film è il giovanissimo Luca Gelberg, che impersona il piccolo Quentin Bélier.

Voto: 7 e ½

Paolo Dallimonti