Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Carmine Amoroso
Fotografia: Paolo Ferrari (a.i.c.-imago)
Montaggio: Luca Manes e Fabio Nunziata
Musiche: Fabrizio Fornaci
Suono: Alessio Costantino, Paolo Testa e Angelo Galeano
Italia, 2016 – Documentario – Durata 78′
Cast: Riccardo Schicchi, Lasse Braun, Ilona Staller, Jufith Malina, Helena Velena, Giuliana Gamba, Marco Pannella
Uscita: 24 giugno 2016
Distribuzione: I Wonder Pictures

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Porn to be free, dalla liberazione sessuale al sesso mercificato, il film indipendente di Carmine Amoroso

Dallo stravolgimento culturale alle quotazioni su mercato, il prodotto pop del secolo, il porno. Realizzato con mezzi indipendenti, tra cui un campagna di crowdfounding e impasto di testimonianze e iconografie, collage di diversi formati di riprese e di materiali di repertorio, un film che nelle intenzioni dichiarate dell’autore vuole essere una ribellione al neo-oscurantismo dell’era post capitalista, riesumando lo spirito anti puritano profondamente politico della prima rivoluzione portata dalla pornografia contemporanea, iniziata negli anni’70, stimolo alla rottura o meglio alla caduta di molte convenzioni e ipocrisie sociali legate al sesso ma anche, in nuce, inesauribile industria. 
Dal pioniere Lasse Braun che sapeva “tutte le lingue” compresa quella più indigesta della censura, a Cicciolina in Parlamento, da Mughini che sputa sentenze sull’imperio della religione cattolica, a Riccardo Schicchi fotografo imprenditore tra “Men” e Ilona Staller, la grande epopea porno sotto formato bignami storico sul senso reale della rivoluzione cazzi-tette-fighe-culi.
 Voleva “sbatterglielo da tutte le parti”. Lasse Braun è stato ed è cultore pasionario di contro culture, divenne traghettatore clandestino di immagini porno, dal suo dissacrante cartoon con il pene-crocifisso portato sotto mentite spoglie a Cannes alla sua casa di produzione AB, marchio storico della cinematografia porno internazionale. Una lunga lotta contro la censura sulle “labbra” dischiuse a cielo aperto, o meglio nei cieli condivisi dalla società borghese necessariamente e ipocritamente pudica, ma anche la lunga complessa marcia di una corrente di pensiero diventata gigantesco schiacciante business.
Dal living theatre a Ultimo tango a Parigi, dai nudi pasoliniani, alla irresistibile ascesa di Ilona/Cicciolina e della sua “orgia apocalittica”, al sesso pret-a-porter, dalla rivoluzione comunista che “postponeva” i bisogni della sessualità e in particolare della donna, alle retoriche del femminismo, dalla violenza come fuga dalla coercizione alla liberazione, fino alle maglie sottili del mercato che ha risucchiato nella sua simbolica, imponente fellatio mondiale qualsiasi attitudine scientemente ironica e scardinatrice della pornografia attuale.
Accavallamenti di voci e sessi, penetrazioni e tratti a matita, striscioni e banchi di Governo, fotogrammi, poster e talk shows. Il documentario di Carmine Amoroso carrella tra antichi palpiti di sedizione e nostalgico onanismo di una cultura rachitica che dovrebbe essere di nuovo deflorata.

Voto: 5 e ½

Sarah Panatta