Scheda film
Regia: Rolando Ravello
Soggetto: Massimiliano Bruno
Sceneggiatura: Paolo Genovese, Edoardo Falcone, Edoardo Leo
Fotografia: Vittorio Omodei Zorini
Montaggio: Clelio Benevento
Scenografia: Alessandro Vannucci
Costumi: Giuliana Cau
Italia, 2014 – Commedia – Durata: 91’
Cast: Ambra Angiolini, Edoardo Leo, Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth,
Ennio Fantastichini, Manuel Pischedda
Uscita: 3 aprile 2014
Distribuzione: 01 Distribution
Il vero amore non si scorda mai
Per Rolando Ravello quella di Tutti conto tutti a quanto pare non è stata una parentesi o uno sfizio da togliersi dopo venticinque anni di carriera, piuttosto una nuova pelle che sta provando con voglia, risultati e determinazione a cucirsi addosso. Non si tratta, quindi, della medesima moda che ha spinto recentemente, con esiti non sempre all’altezza della situazione, moltissimi suoi colleghi italiani a passare dall’altra parte della barricata. La seconda volta dietro la macchina da presa, infatti, per l’attore romano appare come un ulteriore passo verso un mestiere, ossia quello di regista, che a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate durante le conferenze stampa e le interviste di presentazione di Ti ricordi di me? intende fare sempre più suo.
E lo fa con una regia sobria, mai invasiva e sempre al servizio della storia e dei personaggi che la animano. Ne viene fuori una messa in quadro istintiva, che lui stesso giudica di pancia e che noi definiamo viscerale, priva di tecnicismi e di orpelli stilistici fini a se stessi. Una regia, la sua, che non si limita al lavoro dietro la cinepresa, ma che si concentra in primis sulla costruzione dei personaggi, sulle interazioni tra loro e soprattutto sulle dinamiche emozionali che ne scaturiscono. Il tutto reso possibile dall’attenzione e l’amore che Ravello nutre e dimostra di avere per i personaggi stessi e di riflesso per gli attori che li interpretano. Non è un caso, quindi, che il punto di forza di questa pellicola, così come dell’opera prima, è la performance complessiva del cast (al quale Ravello non partecipa a differenza di Tutti conto tutti, che lo vedeva impegnato nelle vesti di regista e di protagonista), che per quanto riguarda Ti ricordi di me? si concretizza attraverso l’ottima prova offerta alla platea dalla coppia formata da Ambra Angiolini ed Edoardo Leo, qui al terzo duetto cinematografico dopo Ci vediamo a casa e Viva l’Italia. La coppia, sorretta da spalle pregevoli come Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth ed Ennio Fantastichini, appare molto affiatata tanto da dare vita sullo schermo a una forte alchimia. Quest’ultima è senza ombra di dubbio il risultato delle precedenti collaborazioni nei film di Ponzi prima e di Bruno dopo, ma soprattutto dei due anni di fortunate repliche dello spettacolo teatrale del quale Ti ricordi di me? è l’adattamento per il grande schermo.
Nelle sale a partire dal 3 aprile con le trecento copie messe a disposizione dalla 01 Distribution, l’opera seconda di Ravello è proprio la trasposizione dell’omonima pièce scritta da Massimiliano Bruno e diretta da Sergio Zecca. L’attore e regista capitolino pur rielaborando a modo suo il testo, ne conserva intatte la storia e le intenzioni drammaturgiche, apportando personali correzioni principalmente al personaggio della protagonista. Questo consente alla Angiolini che la interpreta, ma anche di riflesso a Leo che l’affianca, di dare nuova linfa alla sua Beatrice, evitando così una replica fedele e meccanica di quella portata sul palcoscenico dalla stessa attrice.
A cavallo tra favola e realismo, Ti ricordi di me? ha dalla sua parte una certa originalità dal punto di vista del genere nel quale si và di fatto ad iscrivere, ossia la Rom-Com, almeno per quanto concerne l’altalenante offerta nostrana. Impossibile, infatti, davanti al susseguirsi degli eventi che compongono il racconto non pensare a un mix di film a stelle e strisce come 50 volte il primo bacio (lei affetta da perdite di memoria è costretta a resettare la sua vita, così come l’uomo che le sta accanto deve farla innamorare di lui ogni volta), Il lato positivo (due emarginati affetti da patologie che diventano una cosa sola, innamorandosi e sostenendosi a vicenda) e Se mi lasci ti cancello (la memoria di lei ricostruita artificialmente da medici), anche se la genesi del plot dello spettacolo teatrale risale a quanto dichiarato dagli autori a quattordici anni fa. Ma influenze a parte, il film è una piacevole conferma per il Ravello regista, capace di mescolare divertimento (i duetti tra i personaggi di Edoardo Leo e di Paolo Calabresi sono efficacissimi) e riflessione, sorrisi ed emozioni. Firma un’opera piacevole che sa come calamitare a sé lo spettatore, al quale viene chiesto di abbassare di molto la soglia della credibilità rispetto a ciò che la storia gli propone. Lasciarsi andare senza farsi troppe domande sul perché di certe cose è l’unico modo per gustarsi veramente una commedia come questa. Chi non è disposto ad assecondare tale richiesta deve astenersi dalla visione. Prendere o lasciare? A voi la scelta.
Voto: 7
Francesco Del Grosso