Giunto al traguardo della 45ª edizione, dal 21 al 30 novembre il FANTAFESTIVAL, con la direzione artistica di Marcello Rossi e Luca Ruocco, è pronto a offrire al pubblico di appassionati una ricca selezione di film e cortometraggi italiani e internazionali; la seconda edizione del FantaPitch, l’unico pitch italiano dedicato al genere fantastico; le masterclass del compositore Fabio Frizzi (autore di colonne sonore cult che hanno contribuito a far entrare tanti film nella storia del cinema italiano e internazionale), del maestro Lamberto Bava (autore del film Dèmoni, prodotto da Dario Argento, di cui il festival celebra i 40 anni) e del regista Richard Stanley (regista, sceneggiatore e produttore cinematografico sudafricano, autore di film come Hardware – Metallo letale e Demoniaca); una rassegna curata dall’effettista Sergio Stivaletti con un focus sull’evoluzione degli effetti speciali nel cinema fantastico e molto altro ancora.
Fantafestival ospita, inoltre, la mostra Famous Weirdos di Mauro “Manthomex” Antonini.
A Lamberto Bava sarà assegnato il prestigioso Pipistrello d’Oro alla carriera.

Dust devil (Richard Stanley). Il capolavoro “maledetto” del sudafricano Richard Stanley, autentico autore di culto con soli tre lungometraggi all’attivo, girato nel 1992 nel deserto della Namibia, poi mutilato selvaggiamente dal produttore Harvey Weinstein – in Italia arrivò come Demoniaca – e successivamentew ripreso in mano dallo stesso regista e montato come egli avrebbe inizialmente voluto. Ispirato visivamente a Sergio Leone e Dario Argento, il film racconta le ormai mitologiche storie del demone del deserto che si aggira per le sabbie africane in cerca di anime perdute, di Wendy, vittima destinata a sopravvivergli, in fuga da suo marito, del poliziotto nero Ben Mukurob dal passato tormentato e del proiezionista-sciamano Joe. Tra stregoneria, miti e leggende, scorrono in sottofondo tematiche proprie dell’Africa, come le guerre fratricide, l’apartheid, gli aiuti umanitari, in quello che è un capolavoro purtroppo non riconosciuto. Ma gli autentici protagonisti sono le naturali scenografie sabbiose della Namibia, fotografate magnificamente da Steven Chivers, lungo cui le vicende si snodano e le travolgenti e ancestrali musiche di Simon Boswell. Gigantesco! Fuori concorso. Voto: 10

An american werewolf in London/Un lupo mannaro americano a Londra (John Landis). Tutti o quasi, oggi come nel 1981, sanno che cosa sia un lupo mannaro, un licantropo o un uomo lupo. Questo, insieme al coevo L’ululato di Joe Dante, è stato il primo film a raccontare che cosa fosse realmente esserlo o diventarlo, grazie alla magia degli effetti speciali, artigianali, ma iperrealistici, di Rick Baker. Ben pochi ignorano la storia ormai immortale dei due turisti americani aggrediti nella brughiera inglese da una bestia misteriosa, la cui natura si chiarirà ben presto. Visionaria, a tratti politica e veramente spaventosa e divertente, la pellicola di John Landis sembra girata oggi. Un classico imperdibile, che, soprattutto all’inizio, eredita i topoi dei vecchi horror e li ripropone, già allora, in maniera nuova. Da allora i lupi mannari non saranno più gli stessi. E neanche noi! Maledetto. Prima del Computer:
 5 Capolavori, Effetti Artigianali. Voto: 10

Colt -A tale of two cities (Giovanni Bufalini).
Fuori concorso. Voto: 6 e ½

Geekette en détresse/Damsel in geekstress (Renaud Parra). Una giovane nerd in evidente sovrappeso trascorre tutto il tempo ingozzandosi di cibo tra videogiochi e shopping compulsivo online. Per accaparrarsi l’action-figure che ancora le manca, non esiterà a rischiare la propria incolumità e quella del suo topolino Goki… Omaggio nel titolo al film di George Stevens Una magnifica avventura, in originale Damsel in distress, il cortometraggio francese è una divertente critica della società dei consumi e del mondo “geek”, sottolineando la frequente disconessione nei confronti del mondo. Fantacorti. Voto: 6 e ½

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti.