Scheda film
Titolo originale: The drop
Regia: Michael R. RoskamSoggetto: Dennis Lehane
Sceneggiatura: Dennis Lehane
Fotografia: Nicolas Karakatsanis
Montaggio: Christopher Tellefsen
Scenografie: Michael Ahern
Costumi: David C. Robinson
Musiche: Marco Beltrami & Raf Keunen
Nazione, Anno – Genere – Durata: Stati Uniti, 2014 – Noir/Drammatico – 106′
Cast: Tom Hardy, James Gandolfini, Noomi Rapace, Matthias Schoenaerts e John Ortiz.
Uscita: 19 Marzo 2015
Distribuzione: Fox Searchlight Pictures

La Goccia

The Drop passerà sicuramente alla storia per essere l’ultima apparizione (e che apparizione!) su celluloide del compianto e sempre all’altezza James Gandolfini (I Soprano). L’impasto corposo e corrotto di quest’opera, di evidente stampo noir, propone al suo interno elementi cupi, grezzi e molto violenti che solo i grandi scrittori come Dennis Lahane ( Mystic River, Gone Baby Gone) sanno miscelare a regola d’arte.

Al centro della storia troviamo un bar, due cugini in affari, Bob (Tom Hardy – Locke, 2013) e Marv (James Gandofini) che gestiscono il loro umile locale con l’aiuto malavitoso della mafia cecena. Un giro di scommesse e soldi sporchi passa tra le loro mani nelle sere nelle quali si giocano le partite di football americano per poi culminare con il grande malloppo durante il Super bowl. Un intricato gioco di tranelli e sotterfugi porterà la storia verso un binario scomodo dove i criminali non vorranno perderci quattrini e potere. Giusto per non farci mancare nulla, una ragazza all’apparenza normale (Noomi Rapace – Millennium la Trilogia) e un cucciulo di pitbull di nome Rocco influenzeranno in modo indelebile i meccanismi di questo fosco gioco.

Alla regia troviamo ,l’europeo di origine belga, Michael R. Roskam che con il suo meraviglioso Bullhead (2011) aveva incantato le platee di tutto il mondo procurandosi una nomination all’Oscar come miglior film straniero. Qui lo troviamo alle prese con una storia di crimine e redenzione che ricorda, per il legame con la mafia russa e non solo, La promessa dell’assassino (2007) di David Cronenberg. Il ritmo della pellicola è abbastanza lento, metaforicamente sembra di vedere una goccia che cade con estrema apatia dentro un bicchiere che non si riempie mai. La sapienza del regista sta proprio in questo gioco al rallentatore che è il giusto pretesto per raccontare nell’intimo le storie e le vicissitudini dei protagonisti, mettendo così in evidenza le conseguenze delle violenze da loro subite che marcheranno inesorabilmente il percorso narrativo del film. Nel finale, però, non mancherà quella goccia che farà traboccare il vaso, inondandoci come una prorompente cascata rivelatrice.

Buona parte del plot di The Drop girà intorno al personaggio di Bob Saginowski, un Tom Hardy in stato di grazia, il quale ricorda il Walt Kowalski interpretato da Clint Eastwood in Gran Torino (2008). Sicuramente meno burbero del personaggio eastwoodiano, ma anch’esso pronto a redimersi, Bob va regolarmente in chiesa e recupera un cagnolino in un cassonetto al quale da il nome di un Santo: Rocco. Nell’iconografia classica, San Rocco viene rappresentato con un cane ai suoi piedi mentre gli lecca le ferite in quanto egli appestato. In parecchi dipinti il cane compare anche con un tozzo di pane in bocca con cui nutre il Santo durante la malattia. Bisognosi l’uno dell’altro, il cane saprà dare quella carica di rivalsa che serve a Bob per vedere la luce in tanto buio, ed allo stesso tempo il pitbull verrà curato con dolcezza, che è lo stesso amorevole sentimento che Bob prova per Nadia (Noomi Rapace), forse mai provato prima per nessun altro essere umano.

Le cose non vanno ma dritte come le si vorrebbe e Saginowski si troverà a prendere decisioni scomode ma funzionali al suo mondo, nuovo o vecchio che sia. Egli troverà sulla sua strada anche l’ex fidanzato di Nadia, un intenso Matthias Schoenaerts (Bullhead, Un sapore di ruggine e ossa) pronto a far di tutto per riprendersi la ragazza e non solo.

Il risultato è un poliziesco estremamente convincente ( e se ne vedono pochi ultimamente) con vere e palpabili emozioni. Il film è una profonda testimonianza dell’evoluzione dell’animo umano, che raggiunge l’abisso per poi farne ritorno. Da non perdere!

Voto: 7

David Siena