Italia/Spagna 2005
Regia : luca Guadagnino
Cast : Maria Valverde, Geraldine Chaplin, Elio Germano

Recensione n.1

Dopo essere stato il caso letterario del 2003, 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, è diventato un film, forse tra i più attesi dell’attuale stagione cinematografia italiana che si presenta al pubblico con il nome di Melissa P come la giovane scrittrice che tanto caos ha creato la scorsa stagione letteraria raccontando, in una sorta di diario, le avventura sessuali di una sedicenne che delusa dall’amore decide di aprirsi alla sperimentazione nella sfera dell’eros.
Il libro lungamente e pesantemente criticato a causa di una veridicità che sembra mancare in ogni singola riga è stato adattato per il grande schermo da Barbara Alberti, Cristina Farina e dal regista Luca Guadagnino sotto la supervisione di Francesca Neri per la prima volta in veste manageriale.
Proprio l’adattamento ha creato non pochi problemi, la stessa Melissa Panarello non ha voluto partecipare al film e ha più volte ribadito il suo totale distacco dalla pellicola considerandola come totalmente diversa dal suo libro, un vero e proprio tradimento per la giovane scrittrice siciliana.
Diretto principalmente ad un pubblico della stessa età di Melissa e con l’esplicito volere della produzione di evitare il divieto ai minori di 18 anni, il film è stato scritto e realizzato attenuando la crudezza quasi pornografica, come dice il regista, di molte scene narrate nel libro. Un lavoro complesso quello di parlare e di rappresentare il sesso, ponendo in successione diverse scene erotiche senza scadere nel film pornografico da cassetta, un lavoro che sembra essere riuscito alla produzione e al cast tutto, secondo quanto anticipato in conferenza, composto da Claudio Santamaria, nuova leva del cinema italiano e da una giovane Maria Valverde, diventata maggiorenne sul set e già vincitrice di un premio Goya come miglior attrice emergente.
La pellicola, frutto di una coproduzione italo-spagnola, a metà novembre verrà distribuita in di 200 sale italiane dalla Sony Pictures che ha investito più di un milione di euro per la campagna di lancio che gioca sull’attesa del pubblico, un attesa pruriginosa come dimostra il trailer, atipico in quanto composto da un’assenza di immagini, un buio che accende desideri.

Valentina Castellani

Recensione n.2

Melissa P è tratto molto liberamente da 100 colpi di spazzola…caso letterario di qualche anno addietro.
Riesce molto complicato parlarne. La prima sorpresa per chi scrive, è quella di aver trovato la sala cinematografica piena di teen agers. Sembrava quasi di assistere ad una proiezione scolastica. Probabilmente i giovani spettatori si aspettavano di assistere a qualcosa di travolgente e scabroso. Niente di tutto ciò. Non è un film erotico, non è un film drammatico o per ragazzi , addirittura peggiore di tante fiction televisive.
Melissa, quindicenne di un’anonima città italiana, trascorre un anno che va dalla scoperta deludente ed umiliante del sesso, sino alla consapevole discesa verso gli inferi della perversione più estrema. La ragazza non potrebbe non avere problemi familiari così come non potrebbe non ritrovare la serenità alla fine del percorso.
Un film noioso, superficiale, con la pretesa di giungere ad una puntuale e scontata conclusione socio pedagogica. La lolita Maria Valverde non suscita neanche la minima eccitazione, le sue avventure sessuali non stupiscono e non indignano. Le scene di sesso sono soltanto accennate. Il film, forse, farebbe la sua onesta figura nella programmazione in seconda serata di una delle reti televisive più “ giovanilistiche”.
Un prodotto confezionato a dovere per incassare. Un trailer che consente di vedere poco o nulla destando curiosità, un sito internet interattivo, le polemiche con l’autrice del best seller che ha abbandonato la produzione. Del resto, cosa potevamo aspettarci dalla sceneggiatura di Barbara Alberti e dello stesso regista Guadagnino ? Quest’ultimo poi, messo lì quasi per caso, regala qualche manierismo e il tentativo di ricreare le atmosfere cromatiche e morbose de “ Le età di Lulù” di Bigas Luna , film tanto caro alla produttrice Francesca Neri. Cast “arricchito” da una patetica Geraldine Chaplin e dai soliti Elio Germano e Claudio Santamaria. Melissa P è il nulla, uno dei gradini più bassi del cinema italiano, potevano risparmiacelo, tutti.
Voto 4

Francesco Sapone

Intervista a Melissa P