Scheda film
 Regia: Denis Gamze Ergüven
 Sceneggiatura: Denis Gamze Ergüven e Alice Winocour
 Fotografia: David Chizallet e Ersin Gök
 Montaggio: Mathilde Van de Moortel
 Scenografie: Serdar Yemişçi
 Costumi: Selin Sözen
 Musiche: Warren Ellis
 Turchia/Francia/Qatar/Germania, 2015 – Drammatico – Durata: 94′
 Cast: Güneş Nezihe Şensoy, Doğa Zeynep Doğuşlu, Elit Işcan, Tuğba Sunguroğlu, Ilayda Akdoğan, Nihal Koldaş, Ayberk Pekcan
 Uscita: 29 ottobre 2015
 Distribuzione: Lucky Red
Cinque pezzi non facili
Non è l’Italia degli anni cinquanta, ma la Turchia dei giorni nostri. Cinque sorelle più o meno adolescenti, rimaste senza genitori e cresciute dalla nonna e dallo zio, che definire autoritari ed all’antica è dire poco, scatenano uno scandalo nel paese rurale in cui vivono soltanto per aver giocato innocentemente con dei ragazzi in riva al mare. Per riparare in parte allo scandalo e salvare così il buon nome della famiglia, i loro tutori cercheranno di farle sposare quanto prima, sostituendo la scuola con corsi intensivi di economia domestica tra le mura di casa. Tra Lale, Nur, Ece, Selma e Sonay, diverse per carattere ed ambizioni, questo scatenerà in vari gradi una lotta verso la conquista della libertà, con risultati imprevedibili ed anche drammatici…
Presentato alla Festa del Film di Roma 2015 all’interno della sezione parallela “Alice nella città”, dove ha portato a casa la menzione speciale del Premio Taodue per l’opera prima e seconda, l’esordio di Denis Gamze Ergüven, basato in minima parte su uno spunto autobiografico, colpisce per il coraggio dimostrato: una donna decide di narrare la difficile condizione femminile in alcune aree del suo paese. E lo fa poggiandosi sulla bravura delle interpreti – non solo le cinque, meravigliose ragazze, ma anche la nonna, Nihal Koldaş – come anche sulle musiche appositamente scritte da Warren Ellis (membro della band di Nick Cave and the Bad Seeds), nelle quali archi bassi e solitari fanno da contrappunto ad una vicenda dai toni aspri e drammatici.
Epigone distorto e deteriore della Sedotta e abbandonata di Pietro Germi, anche se racconta vicende in tono non grottesco, ma piuttosto nudo e crudo – e lì risiede la sua forza – Mustang ha in realtà più punti di contatto volutamente con “prison movie” quali Un condannato a morte è fuggito o Fuga da Alcatraz ed è un coraggioso e forte inno alla libertà ed alla parità dei diritti uomo/donna. Ben sceneggiato dalla stessa regista insieme ad Alice Winocour, il film presenta cinque personaggi dalle caratteristiche molto differenti in mezzo ai quali non sarà difficile per lo spettatore trovare una “prediletta” cui affezionarsi, pure se sarà impossibile non parteggiare per l’intero quintetto di sorelle, veri e propri cavalli selvaggi, commuovendosi ed emozionandosi per i loro destini. Non senza un filo di speranza nel filnale…
Note: presentato alla Festa del Film di Roma 2015 nella sezione parallela Alice nella città
Voto: 7 e ½
Paolo Dallimonti


 
	
 
	
