Scheda film
Titolo originale: How to train your dragon
Regia: Dean DeBlois
Soggetto: basato sull’omonimo film Dreamworks di Will Davies, Dean DeBlois e Chris Sanders, a sua volta basato sul libro di Cressida Cowell
Sceneggiatura: Dean DeBlois, Cressida Cowell e William Davies
Fotografia: Bill Pope
Montaggio: Wyatt Smith
Scenografie: Dominic Watkins
Costumi: Lindsay Pugh
Musiche: John Powell
G.B./USA, 2025 – Fantastico – Durata: 125′
Cast:
Mason Thames, Nico Parker, Gerard Butler, Nick Frost, Gabriel Howell, Julian Dennison, Bronwyn James
Uscita in sala: 13 giugno 2025
Distribuzione: Universal Pictures
Una storia che sa volare ancora
Quindici anni dopo il primo film d’animazione, che ha segnato una generazione di spettatori, Dragon Trainer torna sul grande schermo in versione live-action, diretto nuovamente da Dean DeBlois. E se il rischio di ripetersi era alto, la forza della storia originale, l’impegno produttivo e un cast coinvolgente permettono a questa nuova versione di volare – forse non troppo in alto – ma con grazia e cuore.
La storia si svolge sull’isola immaginaria di Berk, dove i draghi sono considerati nemici mortali dai vichinghi che la abitano. Hiccup, il giovane figlio del capo villaggio, è diverso dagli altri: non ha la forza di un guerriero, ma possiede ingegno e sensibilità. Durante un attacco, riesce a catturare una creatura rarissima, un drago Furia Buia, il più temuto di tutti.
Ma quando si trova di fronte all’occasione di ucciderlo, prende una decisione inaspettata che cambierà per sempre la sua vita e quella della sua comunità. Da qui inizia un viaggio di crescita, scoperta e ribellione contro ciò che gli è sempre stato insegnato.
Dove molti remake recenti hanno fallito nel trasportare l’anima dell’animazione nel realismo digitale, DeBlois riesce invece a conservare intatti i sentimenti fondamentali: il perdono, la convivenza, la crescita.
La grande sfida di questo remake era mantenere viva l’emozione del film originale senza sembrare un copia-incolla e in questo senso il film è un successo parziale, ma onesto.
La sceneggiatura ricalca quasi fedelmente la struttura narrativa del 2010, con qualche piccolo aggiornamento nei dialoghi e nel ruolo di alcuni personaggi secondari. Tuttavia, grazie all’energia del cast, la storia riesce ancora a coinvolgere, soprattutto per chi non conosce già il finale a memoria. Dean DeBlois, alla sua prima prova in live-action, dimostra grande affinità con il materiale.
Non cerca effetti speciali spettacolari a tutti i costi, ma lavora sulle emozioni, sui legami familiari, sul conflitto tra tradizione e cambiamento. In particolare, i momenti tra Hiccup e il drago Sdentato – reso magistralmente con effetti visivi convincenti – mantengono intatto quel mix di tenerezza, meraviglia e malinconia che era già il cuore pulsante dell’originale.
Mason Thames, nei panni di Hiccup, riesce a trasmettere il conflitto interiore del personaggio senza forzature. È credibile nel suo essere outsider tra i suoi coetanei, ma anche nel suo desiderio di trovare una via diversa. Non imita il suo predecessore animato (Jay Baruchel), ma ne raccoglie lo spirito, portandolo con naturalezza nel mondo reale.
Nico Parker dà vita a un’Astrid tosta ma non monolitica, capace di equilibrio tra forza e umanità. Gerard Butler, unico attore del cast originale che ritorna, interpreta nuovamente Stoick con grande presenza scenica: dietro l’aspetto burbero e autoritario, riesce a far emergere le contraddizioni di un padre combattuto tra orgoglio e paura di perdere il figlio.
La colonna sonora di John Powell è molto più di un accompagnamento: è uno strumento narrativo. Riadattando i temi iconici del film del 2010, Powell riesce a trasmettere continuità emotiva tra le due versioni. Brani come “Test Drive” o “Forbidden Friendship” risuonano con forza familiare ma amplificata dal nuovo contesto visivo. Il lavoro sul sound design, inoltre, è estremamente dettagliato: i suoni delle ali, dei passi sulla neve, del respiro del drago diventano parte integrante dell’esperienza immersiva.
Nel panorama saturo dei remake, Dragon Trainer si distingue non per audacia, ma per autenticità. È un film che abbraccia il proprio passato senza vergogna, ma che trova comunque nuova linfa nel linguaggio umano del live-action. Non reinventa, ma rilegge con rispetto e delicatezza. E quando, nel silenzio di uno sguardo tra un ragazzo e un drago, riesce ancora a toccare il cuore, dimostra che certe storie – se raccontate con sincerità – non invecchiano mai. Un adattamento maturo, tecnicamente impeccabile e narrativamente coerente. Non sorprende, ma coinvolge; non osa, ma emoziona. Un volo sicuro.
Voto: 7
Giulia Stirpe