Dopo un’edizione, quella del 2020, arrivata in ritardo a dicembre ed esclusivamente online, ecco finalmente una versione in presenza, ancora al Nuovo Cinema Aquila di Roma, benché ibrida – come sembra essere ormai il futuro del cinema – con parte della programmazione fruibile in rete su festhome tvMolti i film attesi, tra cui la presentazione quale evento speciale di Non mi uccidere di Andrea De Sica con regista e cast, che già registra il tutto esaurito. L’associazione Magnifica Ossessione, già al terzo anno dietro l’organizzazione della storica manifestazione romana, è sicura garanzia di cinema di qualità, come dimostra stavolta la retrospettiva Stelle rosse che recupera il cinema di genere dell’Europa dell’Est.

Beyond the infinite two minutes (Junta Yamaguchi). Un giovane scopre che attraverso il  computer di casa e il televisore del proprio bar è possibile vedere immagini future, ma solo con due minuti di anticipo. Lui e i suoi amici porteranno la situazione all’estremo con pericolose conseguenze per loro stessi e gli altri… Ennesima riprova che per girare una pellicola servano le idee prima dei soldi, l’opera in questione è per giunta girata in un lunghissimo piano sequenza e, come si vede nei titoli di coda, con l’uso di un cellulare! Un film ultra-virtuosistico, come solo in Giappone sanno fare. Godibilissimo nel suo vortice di eventi temporali tra passato, presente e futuro, coinvolge lo spettatore in uno spettacolo unico. Trans-temporale. Selezione ufficiale/Anteprima italiana. Voto: 10

Heart of gold/Un coeur d’or (Simon Filliot). Un anziano uomo per salvare la moglie coetanea e malata compra dalla vicina di casa un organo dopo l’altro, sostituendoglieli con analoghi interamente in oro. Ma ad un certo punto il figlio della donna finirà per non riconoscerla più… Bellissimo corto francese sui sacrifici che si fanno per i figli e sulla smania di vivere a tutti i costi che utilizza anche la stessa tecnica di animazione come veicolo per avvalorare ancora di più le tematiche scelte: la pelle della “povera” vicina viene violata con estrema semplicità come fosse quella plastilina che in realtà è. Metasemantico. Selezione animazione. Voto: 8

Sex mission (Juliusz Machulski).  Due uomini si sottopongono ad un esperimento di ibernazione, destinati a risvegliarsi solo tre anni dopo. Rivedono però la luce allo scoccare di 53 primavere, quando ormai in seguito ad una rivoluzione tutti gli altri maschi si sono estinti e le donne hanno preso il potere instaurando un regime oscurantista. I due rischiano così di essere “naturalizzati”, ossia essere trasformati in creature femminili. La loro resistenza e ostinazione li porterà a scoprire molti segreti nascosti… Dalla Polonia del 1984 arriva questo caustico pamphlet alla Gilliam, spettacolare e costosissimo, che critica aspramente i regimi socialisti dell’Europa dell’Est attraverso la metafora del “girl power”.  Nel ruolo dei due malcapitati un allora giovanissimo e divertentissimo Jerzy Stuhr. Sotto la superficie di una commedia scollacciata alla Boldi & De Sica (in realtà anche qualcosa di più) cova invece un film dalle riflessioni assai profonde. Sessista. Retrospettiva Stelle rosse. Voto: 8

Survivers (Carlos Gomez Trigo). Tre sopravvissuti ad una catastrofe mondiale per neanche sei minuti di racconto. Chiusi in un’automobile stanno aspettando il momento giusto per liberarsi di casco e tuta che gli hanno garantito fin lì la salvezza. Ma l’essere umano, anche se molto intelligente, trova sempre il modo di essere molto stupido… Il breve film franco/spagnolo concentra humor nero e splatter insieme ad una riflessione sull’umanità e sul suo destino in un mix letteralmente… esplosivo. Esistenzialista. Selezione cortometraggi. Voto: 8

The painted (Sasha Sibley). In assenza di risposte da parte della medicina, nel disperato tentativo di salvare sua moglie un uomo compie un pericoloso ed antico rituale evocando un demone su tela dipinta… In pochi minuti il cortometraggio statunitense conquista lo spettatore grazie al fascino del rito magico e della pittura fusi insieme, fino ad un finale previsto e prevedibile. Bellissima e focale la sequenza dell’evocazione in cui l’inquietante quadro si dipinge “da solo”. Fantartistico. Selezione cortometraggi. Voto: 8

Allegheny tapes: 1995 (Mira Taliaferro). Brevissimo found footage circa strani fatti avvenuti nel Parco di Allegheny nel 1995. Peccato che il filmato sia in animazione e che quindi sia un paradosso fin dall’origine. Curioso e originale proprio nella sua essenza, il cortometraggio è una piccola chicca. Meta-realistico. Selezione animazione. Voto: 7 e ½ 

A terra do não retorno (Patrick Mendes). E se il nostro mondo fosse l’inferno di un altro pianeta?… Con questo assunto, il cortometraggio portoghese mostra un universo alla Zardoz, ma molto più silenzioso, dove si seguono pedissequamente le leggi della natura, integrandosi in esse e accogliendo, sempre nel rispetto di tali semplici leggi, anche visitatori estranei o alieni. Allegorico. Evento speciale/Anteprima italiana. Voto: 7 e ½

Ikarie XB-1 (Jindrich Polák). Liberamente ispirato al romanzo “La nube di Mgellano” di Stanislaw Lem. Nel 2163 l’astronave Ikarie Xb-1 con un equipaggi internazionale a bordo, viaggia attraverso il sistema stellare di Alpha Centauri alla ricerca di altre forme di vita intelligenti. Ma il viaggio non sarà privo di sorprese… In larghissimo anticipo (5 anni) su 2001 – Odissea nello spazio, il film cecoslovacco nel suo bianco e nero rigoroso esplora per la prima volta quella fantascienza cosiddetta “adulta”, confrontando i misteri dell’universo con il senso dell’esistenza in comune. Un piccolo capolavoro, neanche troppo conforme al regime di quegli anni, che Kubrick non può sicuramente aver ignorato. Antesignano. Retrospettiva Stelle rosse. Voto: 7 e ½

Keep me company/Faz-me companhia (Gonçalo Almeida). Silvia e Clara si amano, ma in segreto. Per chiarire i sottintesi di questa relazione complicata decidono di passare insieme qualche giorno in una villa isolata, ma la lussuosa piscina nasconde più d’un mistero… Un labirinto surreale e onirico con echi lynchiani in cui il regista portoghese conduce lentamente lo spettatore, tenendolo sempre sulle spine, ma senza farlo mai annoiare, con twist ben dosati. Le scene finali procurano indubbiamente qualche brivido lungo la schiena. Triangolato. Selezione ufficiale. Voto: 7 e ½

The edited (Adam Choit). Nel 2052, un futuro remoto quanto prossimo, gli Stati Uniti sono in guerra con se stessi. La giovane e curiosa Trudy approda alla nuova scuola scoprendo che i testi scolastici sono alquanto rivisitati e che, in un libro come “1984”, il Grande Fratello viene dipinto come un eroe… Semplice e diretto, il cortometraggio statunitense affronta un tema più che attuale, ossia il controllo della (in)formazione e il pericolo della globalizzazione. Lo fa magistralmente e in pochi minuti, anche con un filo di speranza. (Anti)Mistificatorio. Selezione cortometraggi. Voto: 7 e ½

The last well (Filip Filkovic). Nel 2037 in Eurocanada, ex Unione Europea, l’acqua è diventata un bene prezioso e viene riciclata come la plastica, ma non tutti possono berla. L’ultimo pozzo rimasto viene insidiato da molti e difeso con i denti. Ben scritto e ben girato, il cortometraggio croato affronta il problema attualissimo dell’inquinamento ambientale e di un argomento che rischia di essere sempre meno fantascientifico. Idrologico. Selezione cortometraggi. Voto: 7 e ½

The recycling man (Carlo Ballauri). In un futuro neanche troppo remoto, il piccolo Jacob, dalla sua sedia a rotelle spia attraverso la finestra e scorge Sarah, una coetanea apparentemente in grave pericolo. Ma potrebbe esserlo anche lui… Sorpresa italiana ambientata in un futuro alquanto alla rovescia, ma con una sua perversa morale, il corto del 2020 spiazza con diversi colpi di scena. Amarissimo. Selezione cortometraggi. Voto: 7 e ½

They’re here (Sid Zanforlin). L’ictus della nonna viene scambiato dalla piccola Sam per una improbabile possessione aliena, cercando in tutti modi di sopprimerla per far uscire l’essere infestante tra la preoccupazione di tutti. E se avesse davvero ragione?… Dal Canada un corto molto divertente e pieno di humor nero, girato con un budget minimo, tante idee e gran senso del ritmo! Alienante. Selezione cortometraggi. Voto: 7 e ½

A thunderbolt for Michelle (Knútur Haukstein Ólafsson). Un’aspirante suicida, soggiogata da un uomo malvagio, riesce, letteralmente con un colpo di fulmine, a ribaltare la situazione a suo favore. Brevissimo film islandese girato in bianco e nero e dalle idee assai chiare. Fulmineo. Selezione cortometraggi. Voto: 7

Blood conscious (Timothy Covell). Una ragazza insieme al fratello e al fidanzato si recano al cottage di famiglia, ma lì trovano una strage compiuta da un uomo che li minaccia con un fucile, dicendo loro che ha dovuto uccidere tutti perché si erano trasformati in demoni. Da lì inizia un gioco al massacro in cui non si saprà più chi è chi… Il film di apertura del Fantafestival 2021 è una sorta di omaggio a Jordan Peele, poiché ricorda sia Get out che Us (l’ultima scena sembra fortemente debitrice di quest’ultimo), anche se è stato realizzato prima di entrambi, ma è costato sicuramente meno della voce di spese più economica dei due film. È quindi la riprova che con molte buone idee e molti pochi soldi è ancora possibile realizzare una pellicola, in particolare di genere. Non è un caso che i tre protagonisti siano tutti neri e il loro primo (ma non unico) antagonista sia bianco. Però la questione è più che razziale, poiché il gioco di Covell è molto raffinato e politico, spingendosi anche dalle parti de La cosa di John Carpenter. Fino allo strepitoso e spiazzante finale, comunque coerente. Sorprendente! Selezione ufficiale/Anteprima italiana. Voto: 7

Cracolice (Fabio Serpa). Il paese calabrese di Cracolice negli anni passati è stato meta di numerose navi cariche di rifiuti tossici, cosicché la sua popolazione più giovane, intossicata dalle radiazioni, ad un certo punto ha smesso di crescere. Attraverso documenti d’epoca, interviste e articoli di giornale, il cortometraggio dell’italiano Fabio Serpa ne ricostruisce le vicende. Peccato (o per foruna) che sia tutto un mockumentary. Le ambizioni sono molto elevate, forse inferiori al risultato, lì dove si sarebbe potuto anche montare, con qualche idea in più, perfino un lungometraggio. Veramente falso. Selezione cortometraggi. Voto: 7

Echthaar (Dominic Kubisch). La giovane Paula viene assunta in un salone di bellezza che nasconde un terribile segreto… Molto abile nel costruire un’atmosfera anni cinquanta, ma anche fuori dal tempo, il corto austriaco, girato in rigoroso e ben fotografato bianco e nero, si presenta come un’opera pop, capace di accostare un negozio da parrucchiere ad un juke-box dalle sinistre intenzioni… Ultimissima sequenza alla Shining, con dettaglio inquietante su foto. Popular. Selezione cortometraggi. Voto: 7

Golem (Patrick McCue e Tobias Wiesner). Dal romanzo di Stanislaw Lem, una serie di immagini affascinanti scorrono sotto le parole ammonitrici del maestro polacco in questo cortometraggio del 2012, coproduzione tedesco(irlandese. Retrospettiva Stelle rosse. Voto: 7

Maska (Stephen Quay e Timothy Quay). In un mondo iper-tecnologico, ma ancora feudale, la bellissima Duenna è costretta a scegliere tra l’amore e l’obiettivo per cui è stata creata. Da un racconto breve di Stanislaw Lem, un affascinante film altrettanto breve del 2010 animato a passo uno e diretto da due fratelli statunitensi. Retrospettiva Stelle rosse. Voto: 7

Maszyna Trurla (Jerzy Zitzman). Due automi alle prese con una macchina che hanno appena montato e che si ostina a sostenere che due più due faccia sette. Da un racconto di Stanislaw Lem, buffa critica della tecnologia (e del totalitarismo) in questo corto polacco del 1975. Anti-tecnologico.tRetrospettiva Selle rosse. Voto: 7

Petrichor (Gustavo Silva). Una ragazza non riesce a dormire poiché turbata dalle presenze di un quadro che ha dipinto. Ma non ci sarà soluzione… Brevissimo, il cortometraggio portoghese incanta senza bisogno di dialoghi. Finale da incubo. Agghiacciante. Selezione cortometraggi. Voto: 7

Sogni al campo (Magda Guidi e Mara Cerri). Un ragazzo rincorrendo il suo gatto giunge ai confini del tempo, dove chi è morto scompare e chi è vivo lascia partire… Piacevole corto italiano che trasporta lo spettatore in un viaggio tra sogno e simbolismi… Fantazoologico. Selezione animazione. Voto: 7

The taxi dead (Simon Lam). Un ragazzo una notte sale su un taxi per fare ritorno a casa, ma è… la notte dei morti viventi! Insieme al tassista dovranno lottare duramente contro orde di zombi per avere salva la pelle… Ritmato e ben condotto, il cortometraggio tedesco omaggia La casa di Sam Raimi per il trucco un po’ rozzo ma efficace delle creature. Itinerante. Selezione cortometraggi. Voto: 7

Victor Frankenstein/Terror of Frankenstein (Calvin Floyd). Dal 1977 uno dei film più fedeli al romanzo di Mary Shelley, molto prima dell’omaggio di Kenneth Branagh. Leon Vitali, l’antagonista di Barry Lindon è lo scienziato, mentre Per Oscarsson è il “mostro”: entrambi infondono profonda umanità ai due personaggi, tra l’amore per la scienza e quello per la vita. Una coproduzione tra Irlanda e Svezia per un racconto raffinatissimo che ricorda molto nello stile i film della Hammer e che merita di essere riscoperto. Filologico. Retrospettiva Swedish Gothic. Voto: 7

In search of Dracula (Calvin Floyd). Una completissima docu-fiction sul mito del vampiro, con protagonista e narratore nientepopodimeno che Christopher Lee, colui che più volte sullo schermo ha interpretato il Conte Dracula. Da Vlad l’impalatore a Bram Stoker, passando per un reale caso di vampirismo e il “Desmodus Rotundus” o “Vampiro vero di Azara”, una particolare specie di pipistrello succhiasangue, fino ancora al cinema e alle altre arti. Una piacevole (ri)scoperta. Enciclopedico. Retrospettiva Swedish Gothic. Voto: 7

Iguana (Monte Hellman). Nel XIX secolo Oberlus (il lynchiano Everett McGill), un arpioniere dal volto per metà sfigurato, che lo fa somigliare ad un’iguana, viene continuamente deriso e maltrattato dai suoi compagni di nave. Quando una notte riesce ad approdare da solo su un’isola deserta, si proclamerà re del luogo, applicando un regime di terrore, violenza e sopraffazione su tutti quelli che entreranno in contatto con lui. Film “maledetto” del celebre regista statunitense, più volte da lui rinnegato per problemi con la produzione che ne fece uscire in sala una versione mutilata. Questa qui presentata è restaurata e reintegrata e ci regala un affresco sul potere e sulla vendetta. Imperfetto, ma da riscoprire. Vendicativo. Evento speciale. Voto: 6 e ½

Julia (Vincent Smitz). Ricevendo uno strano specchio in regalo, Julia scatena l’entità malvagia in esso contenuta… Interessante e abbastanza spaventoso, il breve film belga non mantiene però tutte le promesse… Speculare. Selezione cortometraggi. Voto: 6 e ½

The expected (Carolina Sandvik). Una donna incinta si dissangua nella vasca di casa. Il marito rimuove quello che rimane del suo corpo e cerca di continuare a vivere la propria vita. Ma in quel liquido rimasto qualcosa sembra aver preso vita… Curioso horror, animato a passo uno, che cattura per essere un incubo a occhi aperti, a tratti poco comprensibile. Fanta-ematico. Selezione animazione. Voto: 6 e ½

The return of tragedy (Bertrand Mandico). Ottavo corto, su una serie di 21 film promessi insieme all’attrice Elina Löwensohn in 21 anni, la delirante opera dipinge un horror metafisico, non privo di ironia: quando la Nouvelle Vague incontra David Cronenberg e David Lynch (uno dei protagonisti è il David Patrick Kelly di Twin Peaks). Una storia raccontata sette volte in cui ad ogni messa in scena cambia una parametro che determina la variazione del racconto. Decisamente anarchico e anomalo. Evento speciale. Voto: 6 e ½ 

Wycieczka w kosmos (Krzysztof Dębowski). Un uomo con una specie di missile gonfiabile giunge su uno strano pianeta dove una misteriosa macchina crea duplicati. Corto polacco del 1961 sceneggiato da Stanislaw Lem, anticipa un’idea che sarà ripresa da Nolan in The prestige. Fantaturistico. Retrospettiva Stelle rosse. Voto: 6 e ½

Venus (Andrew McGee). Una scienziata reimpianta la mente della figlia defunta in una forma di vita artificale. Ma la ragazza, appena rinata e subito rimasta sola, si ritroverà ad essere una implacabile macchina da guerra… Cortometraggi inglese molto ben realizzato e ben ritmato, ma senza troppe evoluzioni. Metemspicotico Selezione cortometraggi. Voto: 6 e ½

Pułapka (Krzysztof Dębowski). Corto polacco del 1962, praticamente un seguito di Wycieczka w kosmos con lo stesso omino e il suo missile, qui alle prese con un’altra strana missione. Stavolta l’ispirazione è minore, ma il risultato sempre divertente. Esploratorio. Retrospettiva Stelle rosse. Voto: 6 

Salpicón/Diarrhea (Marco Muñoz Flores). Un uomo che sta cercando di espletare i suoi impellenti bisogni in un bagno pubblico, si ritrova circondato da zombi… Sulla carta esplosivo, il cortometraggio messicano ha la miccia corta e brucia subito il suo potenziale. Escatologico. Selezione cortometraggi. Voto: 6

Tio (Juan Medina). Un ragazzino cerca di salvare i lavoratori di una miniera, ma non sa quello chein realtà sta facendo. Buono nelle premesse e animato a passo uno, il corto finisce per deludere le aspettative. Vale solo per la denuncia dei crimini perpetrati in Messico ai danni di giovani e minori. Mini-male. Selezione animazione. Voto: 6

The dark odyssey (Michael Lavine). Un capitano coraggioso e il suo assistente attraversano lo spazio trasportando un curioso prigioniero: “l’Inventario del Tempo”. Quando la loro astronave si troverà in mezzo ad uno sciame di meteoriti, la loro missione sarà messa a repentaglio… Corto statunitense animato a passo uno che non riesce a conquistare lo spettatore, risultando interessante solo per la rara tecnica di animazione… Fantatedioso. Selezione animazione. Voto: 6

Cortex (Moritz Bleibtreu). Hagen, interpretato dallo stesso attore/regista, soffre di disturbi del sonno e comincia a non distinguere più la realtà dai suoi incubi… Film di debutto dell’attore tedesco, si presenta come un’opera altamente ambiziosa che però delude ogni aspettativa risultando molto confusa e anche di scarso intrattenimento per lo spettatore, che finisce per capire poco in una vicenda indecsia tra il taglio onirico e quello realistico. Selezione ufficiale. Voto: 5

Non mi uccidere (Andrea De Sica). Mirta (Alice Pagani) ama Robin (Rocco Fasano) alla follia. Lui le promette che sarà amore eterno, ma in una cava abbandonata la voglia di trasgredire, provando insieme una nuova e strana droga, costa la vita a entrambi. La ragazza però si risveglia e capisce di essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve nutrire di carne umana. Ha paura e, braccata da uomini misteriosi, combatte alla disperata ricerca del suo Robin… Ispirandosi liberamente al romanzo omonimo di Chiara Palazzolo, rielaborando insieme al fido Collettivo GRAMS una sceneggiatura scritta diversi anni prima da Gianni Romoli, Andrea De Sica, prende tre interpreti dalle serie TV italiane di maggior successo (Baby, da lui stesso diretta, Skam e Suburra) per raccontare un personalissimo “coming of age”. Il problema è che il regista ha ridotto all’essenziale una storia originale piena di digressioni scaturite dai pensieri in prima persona della protagonista, riempiendo il racconto di ellissi che però non vengono colmate in nessun modo. Il film sembra così, tra eventi che accadono troppo velocemente, niente più che l’episodio pilota di una serie TV che però, tutto sommato fortunatamente, non avrà un seguito. Un’opera eccessivamente “giovanilista”: troppo forse per i fan dei romanzi della Palazzo, troppo poco per i fan dell’horror. Bocciatissimo. Evento speciale. Voto: 4 e ½

Roma, 7 giugno. Trionfa il cinema giapponese alla 41ma edizione Fantafestival – Mostra internazionale del film di fantascienza e del fantastico con Beyond the Infinite Two Minutes di Junta Yamaguchi, grottesco ed esilarante viaggio nel tempo realizzato in forma di piano-sequenza che ha ricevuto il Pipistrello d’Oro come miglior film. A ritirare il premio il direttore dell’Istituto giapponese di cultura di Roma, Masuo Nishibayashi, che ha ringraziato la giuria e il pubblico per il premio ricevuto con molto entusiasmo. Il regista e lo sceneggiatore del film hanno invece inviato un video-messaggio, felici del riconoscimento ottenuto.

Nella serata di chiusura è stato poi consegnato il premio alla carriera allo sceneggiatore e produttore Gianni Romoli che, nella sua vasta produzione, ha dato una forte impronta nel cinema del fantastico italiano scrivendo film come Dellamorte Dellamore di Michele Soavi, Trauma di Dario Argento, la saga di Fantaghirò di Lamberto Bava, oltre ad aver lavorato con autori che vanno da Marco Ferreri a Enzo G. Castellari.

Nella sezione cortometraggi il Pipistrello d’Argento è andato all’italiano The Recycling Man di Carlo Ballauri, il regista ha ritirato di persona il premio ricordando che questo lavoro sarà ora sviluppato in una serie televisiva, mentre il Pipistrello d’Oro è stato vinto da They’re Here di Sid Zanforlin, tenera riflessione sulla terza età in chiave onirica e fantascientifica.

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti.