Scheda film
Regia: Oswood Perkins
Soggetto: basato sulla fiaba dei fratelli Grimm
Sceneggiatura: Rob Hayes
Fotografia: Galo Olivares
Montaggio: Josh Ethier e Julia Wong
Scenografie: Jeremy Reed
Costumi: Leonie Prendergast
Musiche: Rob
Suono: Justin M. Davey
Canada/USA/Irlanda/Sudafrica, 2020 – Horror – Durata: 87′
Cast: Sophia Lillis, Samuel Leakey, Alice Krige, Jessica De Gouw, Fiona O’Shaughnessy, Donncha Crowley, Jonathan Gunning
Uscita in sala: 19 agosto 2020
Distribuzione: Koch Media

Chi ha paura della strega?

I piccoli Hansel (Samuel J. Lakey) e Gretel (Sophia Lillis), fratello e sorella, sono cacciati dalla madre (Fiona O’Shaughnessy) che non riesce a mantenerli, affinché si arrangino per contro proprio. Abbandonata la campagna dove vivevano e avventuratisi nel bosco, sono soccorsi dapprima da un benevolo cacciatore (Charles Babalola) che, dopo averli sfamati, li invia al villaggio dei boscaioli dove troveranno sicuramente cibo e lavoro. Dopo aver mangiato lungo il cammono dei funghi allucinogeni, che credevano commestibili, si perdono e approdano ad una bellissima casa piena di ogni ben di dio, dove vive un’anziana signora (Alice Krige) che li accoglie amorevolmente. Presto sospettosi, i due fratellini capiranno che qualcosa non quadra e che la donna ha delle mire in particolare nei confronti di Gretel, che sembra a sua volta nascondere qualcosa…

L’horror è un genere molto curioso e possiede un doppio binario verso il cinema d’autore. Quanti film blasonati, visionari ed estremi, abbracciano le cifre del cinema di paura? Si pensi a Shining di Kubrick, a Possession di Zulawski, a un chien andalou di Buñuel e a quanti altri… O al contrario si prendano in esame pellicole smaccatamente di genere che invece hanno dei guizzi autoriali, come I tre volti della paura di Mario Bava in cui alla fine si infrange la quarta parte e si rivela che tutto è finzione, allo psichedelico Suspiria di Dario Argento in cui musica e fotografia si sposano in un amplesso granghignolesco o a Scream di Wes Craven che mette sotto i riflettori le regole del gioco sbeffeggiando il genere…

Questo Gretel & Hansel pone la questione in quanto oggetto assai curioso. Diretto dal figlio di Anthony Perkins, Osgood, già giovine Norman Bates in Psycho II e autore de Io sono la bella creatura che vive in questa casa per Netflix, e interpretato dalla bambina rossa di It di Andy Muschietti e dalla Borg Queen di Primo contatto, film della serie TV Star Trek: The next generation, dopo un prologo a schermo panoramico si sviluppa interamente in un quasi 4:3. Ricordando da vicino l’ibrido In compagnia dei lupi di Neil Jordan e molti horror anni novanta, pur essendo a sua volta visionario e a tratti vicino alla video-arte, il film non spaventa molto, ma inquieta per i suoi simbolismi, alcuni a sfondo religioso, ed in particolare per certe originali svolte nel racconto che potenziano le trame psicanalitiche già sottese alla fiaba originaria dei fratelli Grimm, di cui è l’ennesima rilettura. Il percorso evolutivo e di crescita che i due fratelli afronteranno, sopravvivendo e apprendendo la differenza tra il bene e il male, culminerà con l’affermazione di Gretel e dei suoi ventilati poteri in un ruolo che non possiamo rivelare, ma pienamente azzeccato ed efficace.

Voto: 6

Paolo Dallimonti