Il film piu soprendente di tutta questa edizione di San Sebastian, che conferma la vitalità del cinema spagnolo e la genialità di questo regista Alauda Ruiz de Azúa, che non abbiamo dubbi si farà notare molto in futuro! Un giorno Ainara (Blanca Soroa) dice a suo padre (Miguel Garcés) che vuole partecipare a uno di quei ritiri di riflessione per verificare se questa è davvero la sua vocazione, la suora. Suo padre, distratto dai debiti, e con un nuovo interesse sentimentale, non sembra poi così preoccupato, soprattutto perché non deve pagare. Sostiene di essere sull’orlo della bancarotta e di dover già 310.000 euro. Molto più turbati sono la zia atea e anticlericale Maite (Patricia López Arnáiz), la nonna e lo zio Pablo. Eppure nessuno di loro riesce a infrangere la silenziosa ma incrollabile determinazione di Ainara.
C’è qualcosa di affascinante nella marcia incrollabile della ragazza verso la strada scelta. È Maite che, frustrata dalla decisione della nipote e dalla passività del fratello, si assume la responsabilità di cercare di dissuadere Ainara. Eppure Maite porta con sé il suo bagaglio: problemi relazionali. Il padre di Ainara  si convince silenziosamente che forse un convento è più sicuro di un cortile di scuola pieno di adolescenti ormonati.
Los domingos ha l’intelligenza  di dare a entrambe le parti il dovuto. Non è un film pensato per dimostrare che Ainara è confusa o addirittura plagiata da suore e preti, né è un appello alle virtù della vita religiosa. Rifiutandosi di ridicolizzare una parte o l’altra Ruiz de Azúa lascia la porta aperta all’interpretazione della scelta di Ainara come una delle tante possibili strade. In definitiva, spetta a noi spettatori, con le nostre prospettive e i nostri pregiudizi, i nostri bias, la nostra partigianeria politica (ateismo o religione??) soppesare i pro e i contro.
Un’opera di un equlibrio mirabile che scorre con enorme piacere assolutamente imperdibile!

Voto 7,5

VC