Scheda film
Regia: Manetti Bros.
Soggetto: Manetti Bros., Michelangelo La Neve e Mario Gomboli
Sceneggiatura: Manetti bros. e Michelangelo la Neve
Fotografia: Francesca Amitrano
Montaggio: Federico Maria Maneschi
Scenografie: Noemi Marchica
Costumi: Ginevra De Carolis
Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi
Suono: Lavinia Burcheri
Italia, 2021 – Thriller – Durata: 133‘
Cast: Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roia, Serena Rossi, Roberto Citran, Claudia Gerini
Uscita in sala: 16 dicembre 2021
Distribuzione: 01 Distribution

Romantico criminale

Clerville, capitale dell’omonimo, immaginario stato di un qualche dove verosimilmente nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, è terrorizzata dalle gesta di Diabolik (Luca Marinelli), abilissimo e spietato criminale. Sulle sue tracce l’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea), determinato a catturarlo. La prossima preda del malvivente sembra essere Lady Eva Kant (Miriam Leone), ricca ereditiera proveniente dal Sudafrica da poco in città e concupita da Giorgio Caron (Alessandro Roja), vice-ministro della giustizia…

Dopo i successi di Song’e Napule e Ammore e malavita, ecco i Manetti Bros. alle prese con il film della loro vita, quel Diabolik, tratto dai fumetti che hanno accompagnato le loro infanzie, ideati dalle sorelle Angela e Luciana Giussani e ormai da anni portato avanti dalle sapienti mani di Mario Gomboli. I due fratelli romani si ispirano molto fedelmente ad uno dei primi albi, il n.3, “L’arresto di Diabolik”, e a “L’arresto di Diabolik: il remake” uscito nell’aprile del 2012, optando questa volta per un cinema più classico, senza particolari virtuosismi, citando perfino Hitchcock e limitando il più possibile il ricorso al digitale, finendo per realizzare un’opera a loro personale gradimento che omaggia le pellicole del passato.

Abbassando la guardia, a loro agio in una materia che ben conoscono, sembrano però incappare in una serie di scelte a nostro giudizio discutibili, se non sbagliate tout court. Se il loro virtuosismo si sarebbe sposato a perfezione con il dinamismo delle tavole di Diabolik, mentre la decisione di girare in film classico e purtroppo molto lungo e lento sfocia spesso in inutili digressioni e nella noia, oltre che in una pellicola che fatica a ingranare e a prendere quota, è il casting di Luca Marinelli a rivelarsi l’errore più grande: poco in parte, erroneamente inespressivo per rendere la glacialità del protagonista e completamente privo della fascinazione che invece il personaggio ha sempre avuto.

Se la scelta di Valerio Mastandrea per Ginko è onesta, almeno per impressionante somiglianza fisica, invece azzeccatissima è almeno quella di Miriam Leone, nel ruolo di Eva Kant: il film, che si sarebbe potuto dedicare al personaggio stesso, ruota praticamente intorno a lei, estremamente affascinante e davvero dentro al suo ruolo. A parte qualche personaggio che sparisce nel nulla, come la fidanzata di Diabolik Elizabeth Gay, interpretata da Serena Rossi, che nelle tavole originali finiva in manicomio, almeno interessante appare poi qualche altra trovata, come quella, già nel fumetto, di introdurre nella storia un cattivo a tutto tondo, qui Giorgio Caron (Alessandro Roja), in modo da far risultare il protagonista Diabolik una sorta di eroe nero.

E fin qui, le critiche in assoluto. Se poi si volesse accostare il Diabolik del 2021 a quello del 1968 firmato da Mario Bava, qui comincerebbero i dolori maggiori: prodotto da Dino De Laurentiis con 200.000.000 di lire, l’equivalente odierno di un film no-budget, è a tutt’oggi un B-movie multi-color sgangherato e vergognosamente pop, con un John Philip Law ingessato, ma “gagliardo” e dieci spanne sopra Marinelli, ricco di invenzioni visive e ritmo da vendere, zeppo di trucchi rabberciati, ma stramaledettamente efficaci. Insomma, un film che nonostante tutto (mancavano sì i pugnali sfreccianti e le maschere) si fatica ancora a definire datato, scoppiettante ed estremamente divertente, aggettivo quest’ultimo davvero poco adatto alla pellicola dei Manetti Bros.

Il Diabolik del 2021, attesissimo nelle circa 500 sale in cui uscità il 16 dicembre, fu bloccato l’anno scorso dalla Pandemia da Covid-19, tanto che i due registi si sono già messi al lavoro sui prossimi due capitoli, che, notizia di questi giorni, saranno interpretati da Giacomo Gianniotti (il dottor Andrew DeLuca in Grey’s Anatomy) e non più da Marinelli, il quale ha ammesso di non aver voluto continuare per divergenze creative, divergenze che, dopo la visione del film, spiegherebbero anche la sua non esaltante performance.

Voto: 6 

Paolo Dallimonti