Scheda film
Titolo originale: Les fantômes d’Ismaël
Regia: Arnaud Desplechin
Soggetto e Sceneggiatura: Arnaud Desplechin, Julie Peyr e Léa Mysius
Fotografia: Irina Lubtchansky
Montaggio: Laurence Briaud
Scenografie: Toma Baqueni
Costumi:Nathalie Raoul
Musiche: Grégoire Hetzel e Mike Kourtzer
Suono: Nicolas Cantin, Sylvain Malbrant e Stéphane Thiebaut
Francia, 2017 – Drammatico – Durata: 114′
Cast: Mathieu  Amalric, Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg, Louis Garrel, Alba Rohrwacher, László Szabó, Hippolyte Girardot
Uscita: 25 aprile 2018
Distribuzione: Europictures

Sale: 40

Chiamatemi Ismael!

Quando il complicato regista Ismael Vuillard (Mathieu Amalric) si sta accingendo a girare il suo nuovo film incentrato sul misterioso funzionario governativo Ivan Dedalus (Louis Garrel), la moglie Carlotta Bloom (Marion Cotillard), scomparsa ormai da vent’anni e dichiarata morta presunta, riappare dal nulla. Ismael, che si è ormai rifatto una vita con la nuova compagna Sylvia (Charlotte Gainsbourg) e che trova l’ex coniuge solo nei racconti affranti del suocero Henri Bloom (László Szabó), vedrà la sua vita personale e creativa andare in pezzi, devastata da questo inatteso ritorno….

Il singolare regista francese, già autore di opere singolari quali La sentinelle e Comment je me suis disputé… (ma vie sexuelle), gira forse il suo film più completo ed autobiografico, mettendo al centro del racconto un cineasta, ovviamente in crisi. Per complicare la situazione a fare da contraltare e da carburante narrativo alle vicende di Ismael c’è la storia con venature thriller di Dedalus e Arielle/Faumia, che già dall’inizio spariglia le carte spuntando subito e confondendo le acque, quella che lui stesso dovrebbe narrare e che assurge ad ennesimo suo fantasma. È forse la parte più divertente, anche perché, pur nelle sue bizzarre evoluzioni, è la più lineare, rimata e più godibile ed è anche quella che nella versione “director’s cut” di 135 minuti prende ancor più respiro.

Il cinema di Arnaud Desplechin è così, prendere o lasciare: molto ma molto personale, estremo, poetico, naïf, capace di intrigare e far sognare come anche di lasciare basiti con occhi e mascella alla Wile E. Coyote di fronte a certe soluzioni, come la scena in cui Ismael spara per sbaglio al produttore, quasi imbarazzante.

Qui i fantasmi di Desplechin sono in primis l’attore feticcio Mathieu Amalric, qui alla sesta collaborazione insieme, e poi Truffaut (Effetto notte), Hitchcok (Vertigo/La donna che visse due volte uber alles), Bergman (Il posto delle fragole), Fellini (8 e ½) da omaggiare e riverire continuamente.

Un film a nostro giudizio non del tutto riuscito, ma che potrebbe essere il pretesto per lo spettatore ignaro di conoscere un autore già affermato, ma pur sempre discusso ed in discussione.

RARO perché… è il nuovo film di un autore eccentrico e molto personale…

Voto: 6

Paolo Dallimonti