Scheda film
Titolo originale: Fathers and daughters
Regia: Gabriele Muccino
Sceneggiatura: Brad Desch
Fotografia: Shane Hurlbut
Montaggio: Alex Rodríguez
Scenografie: Daniel B. Clancy
Costumi: Isis Mussenden
Musiche: Paolo Buonvino
Suono: Chris Strollo
USA/Italia, 2015 – Drammatico – Durata: 116′
Cast: Amanda Seyfried, Aaron Paul, Diane Kruger, Russell Crowe, Ryan Eggold, Jane Fonda, Octavia Spencer
Uscita: 1° ottobre 2015
Distribuzione: 01 Distribution
Pazzo per mia figlia
Lo scrittore Jake Davis (Russell Crowe) perde la moglie in un incidente stradale da lui provocato. In seguito a ciò rimane solo con la piccola figlia Katie (Kylie Rogers) di cui cercherà di prendersi cura, ma si troverà a soffrire di particolari turbe psichiche che lo porteranno ad avere degli episodi ripetuti di convulsioni. Per curarsi lascerà Katie alla cognata (Diane Kruger) ed al suo facoltoso marito (Bruce Greenwood) per sette lunghi mesi, ma al ritorno non sarà tutto come prima. I due cognati vorrebbero infatti prendere in affido la bambina, mentre Jake si impegnerà con tutte le sue forze per evitarlo, rinunciando però a curare, per non perdere la figlia, una malattia ancora non risolta ed ingravescente.
Ventisette anni dopo ritroviamo Katie (Amanda Seyfried), aspirante assistente sociale, alle prese con un caso molto difficile, quello di una bambina di colore (Quvenzhané Wallis) abbandonata dalla madre. Katie non ha una vita affettiva e passa da un ragazzo all’altro, finché non incontra Cameron (Aaron Paul), diverso dagli altri. Grazie ad una serie di continui flashback alternati col presente, scopriremo cosa altro accadde nel suo passato…
Ormai votato al mercato americano, benché il film sia co-prodotto da Andrea e Raffaella Leone, figli di Sergio, Gabriele Muccino sembra aver quasi del tutto scordato quella “carineria” che tanto aveva segnato il suo cinema, girato (e prodotto) nel nostro paese. I suoi riferimenti sono ormai altri – primo fra tutti il Martin Scorsese dell’episodio “Lezioni dal vero” di New York Stories, con le sue carrellate in avanti a simboleggiare l’arrivo dell’ispirazione – e non esita a mostrare situazioni non sempre gradevoli, come le crisi di Jake, pur non del tutto congrue con un disturbo psichiatrico, le quali non avrebbero sfigurato in presenza di una malattia organica, come ad esempio un tumore cerebrale, che però dev’essere suonato troppo melenso allo sceneggiatore esordiente Brad Desch.
Muccino si affida poi ad un cast internazionale sul quale brilla un Russell Crowe davvero in forma, ma nel quale non sfigurano neppure i tremendi zii Diane Kruger e Bruce Greenwood, l’agente letterario Jane Fonda, le sorprendenti bambine Kylie Rogers (Katie da piccola) e Quvenzhané Wallis ed infine una matura Amanda Seyfried ed il suo spasimante Aaron Paul.
Il montaggio di Alex Rodríguez ci accompagna nei salti temporali senza sussulti e la fotografia dai toni spesso caldi di Shane Hurlbut ci rassicura, mentre la musica di Paolo Buonvino, a volte fin troppo presente, sigilla un dramma alquanto canonico e prevedibile, ma tutto sommato riuscito e commovente.
Un ultimo consiglio: rifuggite la versione doppiata e cercate quella originale sottotitolata, per cogliere, tra l’altro, le infinite sfumature recitative di un grande attore come ancora è Russell Crowe.
Voto: 6 e ½
Paolo Dallimonti