Scheda film
Titolo originale: Retour chez ma mère
Regia: Éric Lavaine
Sceneggiatura: Éric Lavaine e Héctor Cabello Reyes
Fotografia: François Hernandez
Montaggio: Vincent Zuffranieri
Scenografia: Isabelle Quillard
Musiche originali: Fabien Cahen
Francia, 2016 – Commedia – Durata: 97′
Cast: Alexandra Lamy, Anne-Laure Gruet, Cécile Rebboah, Didier Flamand, Eric Marcel, Galaad Schnerb, Guilaine Londez, Jérôme Commandeur, Josiane Balasko, Marc Fayet, Mathilde Seigner, Patrick Bosso, Philippe Lefebvre, Renaud Roussel, Sophie Garagnon
Uscita: 25 agosto 2016
Distribuzione: Officine UBU

Un’amara realtà

Chissà se è uno degli incubi di questo tempo o uno strano e inconscio sogno segreto, sempre figlio di questa epoca. Il titolo dell’ultimo film di Éric Lavaine, Torno da mia madre, parla già da sé. Stéphanie (Alexandra Lamy) all’età di quarant’anni e in carriera, si ritrova da un momento all’altro senza lavoro e a far i conti con lo spaesamento che questo comporta, accentuato dalla condizione di divorziata con figlio. L’unico punto di riferimento che viene in mente istintivamente è sua madre Jacqueline (Josiane Balasko) a cui chiede ospitalità, ma il punto è proprio qui: la donna si sente “ospite”, avverte il peso di non avere più i suoi spazi e quell’indipendenza tanto agognata e conquistata.
Il regista della commedia brillante sull’amicizia, Barbecue (2014), cerca coi suoi strumenti anche di co-sceneggiatore di mettere a tema una piaga della nostra società occupandosi, questa volta, di famiglia, in particolare, tramite il punto di vista femminile. Non è un caso che la protagonista sia, appunto, una donna e che al contempo voglia mettere come carne al fuoco il rapporto madre-figlia e anche il desiderio di una donna anziana di continuare ad avere una vita sentimentale anche dopo la morte del marito.
Il ritorno a casa di Stéphanie provoca quella resa dei conti anche sul non-detto sottaciuto per diverso tempo pure con gli stessi fratelli. Spesso in famiglia si creano di default dei compromessi, ma prima o poi i nodi vengono al pettine e questo il regista francese riesce a farlo emergere. Il punto è che non c’è un mordente da commedia che ci si aspetterebbe o che, quantomeno, risulterebbe più efficace tenendo anche conto del taglio sociologico scelto. Sicuramente Lavaine riesce ad affondare l’obiettivo della macchina da presa più nell’aspetto della sessualità tra anziani, visto spesso da noi come un tabù. Ecco, con delicatezza il regista francese trasmette questa prospettiva che i figli adottano, anche a causa (seppur talvolta inconscia) degli stessi genitori, vedendoli solo come tali e difficilmente come una donna e/o un uomo che han bisogno e voglia di amare.
Va detto che, nel complesso, si sente che Torno da mia madre è una commedia francese se si tengono presente alcune sequenze comiche (come l’appuntamento di Stéphanie all’ufficio di collocamento) e la mimica nella recitazione – esemplificativa è la Balasko durante la cena con i figli.

Voto: 6

Maria Lucia Tangorra