Scheda film
Titolo originale: The eagle huntress

Regia: Otto Bell
Fotografia: Simon Niblett
Montaggio: Pierre Takal
Musiche: Jeff Peters
G.B./Mongolia/USA, 2016 – Documentario – Durata: 87’
Con Daisy Ridley (voce narrante), Aisholpan, Nurgaiv Rys, Alma Dalaykhan
Uscita: Natale 2016
Distribuzione: I Wonder

Un documentario disneyano e spettacolare per narrare la leggenda reale della principessa mongola delle aquile

Un grido, uno sguardo, uno spostamento d’aria, il battito caldo e fremente di ali immense. Ali non (solo) predatrici ma fedeli compagne, di un viaggio verso l’età adulta. “Hoooookaaaaa” , così urla una bambina fiera e agile nell’aria cristallina delle montagne selvagge. Una tredicenne infrange i vincoli di “genere” ancestrali della sua tribù e prima ancora della sua Storia. Una giovanissima donna, la prima nella Mongolia contemporanea e a memoria umana, che sia mai diventata cacciatrice di e con le aquile.
Documentario costruito con i mezzi e i codici visivi più spettacolari, retoricamente suggestivi e pubblicitari della fiction milionaria. Nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2016, The Eagle Huntress di Otto Bell.
Nell’angolo meno popolato della Terra, deserto sfarzo di pianure scure e crepacci ghiacciati incastrati tra le rocce delle volpi, sulle montagne regno delle grandi nobili aquile, tra vita seminomade, piccole comunità nucleari di pastori-cacciatori nutrono la propria millenaria società cementata e glorificata di antiche usanze patriarcali, rigida anche se pacifica suddivisione dei ruoli familiari e diritti elitari. Otto Bell racconta tra carrellate aeree mozzafiato e un pathos fluito attraverso il dinamismo compenetrato di ogni singola scena, partecipe passo dopo passo della vicenda della protagonista, l’eroina senza macchie e senza paure, Aisholpan, la principessa che sfida la muraglia del pregiudizio. Dopo aver passato l’infanzia e la preadolescenza ad aiutare il padre nelle pause dal collegio, la ragazzina vuole diventare cacciatrice di aquile come i suoi predecessori, maschi, ed entrare nel cerchio sacro di quegli individui che vivono in simbiosi con la propria aquila, strappata al nido ed educata al rapporto esclusivo col suo padrone/fratello cacciatore umano. Racconto di formazione e di scardinamento dei tabù privo di sangue e arena, The Eagle Huntress segue Aisholpan dal training meticoloso con il padre, paziente e incoraggiante, che vince le resistenze conservatrici della comunità, fino al Festival dei cacciatori di aquile e alla prova decisiva tra le nevi fitte. Documentario fuso nella fredda impetuosità di un colossal-biopic, intervallato da alcune testimonianze che fanno da contrappunto dialogico nell’edificante inarrestabile battaglia di Aisholpan verso la libertà e la crescita, in un’avventura che all’umanesimo epico quasi disneyano film di Bell, immerso nel turgore strappalacrime di una seppur magnifica cartolina-spot di promozione turistico/sociale.
Aisholpan, la principessa delle aquile.

Voto: 7 e ½

Sarah Panatta