Scheda film
Regia: Duccio Chiarini
Sceneggiatura: Duccio Chiarini, Ottavia Madeddu, Marco Pettenello, con la collaborazione di Miroslav Mandic
Fotografia: Baris Ozbicer
Montaggio: Roberto Di Tanna
Scenografie: Ilaria Fallacara
Costumi: Ginevra De Carolis
Musiche: Woodpigeon
Suono: Iacopo Pineschi
Italia, 2014 – Commedia – Durata: 86′
Cast: Matteo Creatini, Francesca Agostini, Nicola Nocchi, Miriana Raschillà, Bianca Ceravolo, Bianca Nappi, Michele Crestacci
Uscita: 23 aprile 2015
Distribuzione: Good Films

Orgoglio e prepuzio

Il cinema ha molti poteri, tra cui quello terapeutico: per nevrosi e per qualsiasi problema ci abbia lasciato dei conti da saldare col passato. Non solo fruendolo passivamente da spettatori, ma anche creandolo da autori. Ben lo sapeva, ad esempio, Fellini, che ci ha praticamente costruito una carriera sopra ed anche Marco Bellocchio, che con la complicità del “suo” psichiatra Massimo Fagioli, ne ha ritagliata almeno una parte.
Il regista Duccio Chiarini esordisce nel lungometraggio di finzione (dopo il documentario Hit the road, nonna del 2011) portando sullo schermo un problema che lo afflisse in gioventù: la “short skin” del titolo, quella pelle corta che, se situata in una zona delicata come l’apparato riproduttore maschile, è altrimenti conosciuta come “fimosi” e regala al malcapitato portatore non pochi problemi nella sfera sessuale.
In quel di Pisa l’adolescente Edoardo (Matteo Creatini) vive i dolori del sottotitolo sia nel cuore che sulla sua, corta pelle. Ha difficoltà nell’approccio con le ragazze per via del suo “piccolo” problema, restando timido ed impacciato. Non lo sbloccano nemmeno le insistenze dell’amico Arturo (Nicola Nocchi), ossessionato dall’idea di perdere a tutti i costi la verginità entro la fine dell’estate. Edoardo si crogiola pure nel rapporto con Bianca (Francesca Agostini), la vicina di casa eterna amica che torna ogni anno a trovare la nonna e per la quale lui stravede. Prima attraverso il polpo (dice Arturo: “Perché in Inghilterra si dice ‘octopussy’?”), poi con Elisabetta (Miriana Raschillà, già vista in Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli), una ragazza “facile”, quindi con la prostituta Pamela, utilizzata solo come consigliera, ed inaspettatamente con Bianca, il protagonista le tenta tutte, senza successo. Fino a maturare la fatidica decisione: andare dal chirurgo a farsi operare.
Romanzo di formazione, non solo sessuale, molto simile alle pellicole di Virzì (la mente va univocamente ad Ovosodo), Short Skin ha la grazia degli esordi, laddove una simile tematica in altre mani sarebbe potuta presto scadere nella farsa. Tormentato più o meno consapevolmente da tutti circa l’argomento “sesso” (il padre ha un’altra, Arturo ha la fissazione, perfino la sorellina Olivia parla di trombare riferendosi al cane Teagan che vuole far accoppiare con una femmina), Edoardo dovrà compiere il proprio personale percorso, sconfiggendo tutte le sue paure, compresa quella di affacciarsi dal finestrino di un treno in corsa. Ed alla fine la sua verginità ormai mondata la regalerà proprio ad Elisabetta, la ragazza considerata da tutti ninfomane, forse solo la più sensibile di tutte.
Chiarini ci accompagna in questo divertente viaggio adolescenziale in cui si ride molto, spesso anche amaro, puntando su attori spontanei e genuini, con volti e fisici non esenti da difetti, per raccontarci quanto più da vicino come da sempre sia difficile crescere.

Voto: 7 e ½

Paolo Dallimonti