Scheda film
Titolo originale: Avis de mistral
Regia e Sceneggiatura: Rose Bosch
Fotografia: Stéphane Le Parc
Montaggio: Samuel Danési
Scenografie: Willy Margery
Costumi: Mimi Lempicka
Musiche (Supervisione): Elise Luguern
Suono: Amaury de Nexon
Francia, 2014 – Commedia – Durata: 105′
Cast: Jean Reno, Anna Galiena, Chloé Jouannet, Hugo Dessioux, Aure Atika, Lukas Pelissier, Tom Leeb
Uscita: 13 aprile 2016
Distribuzione: Nomad Film

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Nonni scatenati

Léa (Chloé Jouannet), Adrien (Hugo Dessioux) ed il loro fratellino sordomuto Théo (Lukas Pelissier) si trovano ad essere parcheggiati per un’estate in Provenza dai nonni paterni, nonni che non hanno mai conosciuto a causa dei rapporti non proprio idilliaci che la madre aveva avuto con loro. Paul (Jean Reno) è un burbero per natura, mentre Iréne (Anna Galiena) è più materna e disponibile. Per tutti e cinque (e non solo) sarà l’occasione per conoscersi e scoprire cose, anche di se stessi, che mai avrebbero immaginato…
Rose Bosch, al terzo film (già del 2014), torna a lavorare con l’immarcescibile Jean Reno dopo il drammatico Vento di primavera, adagiandosi stavolta sulla commedia famigliare, mettendo al centro un nucleo dove ognuno cova e nasconde qualcosa, compreso il piccolo e candido Theo, al quale la mancanza di parola fa tenere tutto troppo dentro, nonostante non smarrisca più d’ogni altro il sorriso. Ed in più pone il consueto dilemma tra civiltà urbana e campagna o, se volete, tra tecnologia e mondo contadino, insomma la classica favola del topo di città e quello di campagna, oltre ad un bello scontro generazionale su almeno tre livelli.
La pellicola è lieve, con venature drammatiche ed intimiste, ma ha il difetto di mettere troppa carne al fuoco e di non sapere bene dove voler andare: la partenza della narrazione vede tre ragazzi (dei quali uno con handicap) in un contesto famigliare a loro ignoto e l’insieme che ne scaturisce a sua volta è immerso in una provincia come la Provenza con tutte le sue caratteristiche, positive e negative; questo indirettamente innesca il ritorno di ricordi sepolti, come un passato dei nonni addirittura da “harleysti” ed un fratello di Paul morto in quell’ambiente; quindi adolescenziali amorazzi estivi ipotizzati o realizzati; infine la redenzione, quando tutti i nodi verranno al pettine e quei nonni in parte strani e burberi appariranno come l’unica vera famiglia di quei tre ragazzini.
Il film sta comunque in piedi e si lascia vedere, soprattutto grazie a due grandi protagonisti recuperati, dopo alcuni anni di partecipazioni a pellicole non sempre di prim’ordine: Anna Galiena e Jean Reno sono due nonni che, pur con tutti i loro difetti, tutti vorremmo avere, un riparo non sempre desiderato, ma unica e fondamentale ancora di salvezza in questo mondo inquieto, forse ancor meglio dei genitori veri e propri, in questo caso non proprio da manuale.

Voto: 6 e ½

Paolo Dallimonti