Organizzato dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground, il festival porta sul grande schermo le migliori produzioni di genere fantastico, con oltre 50 anteprime cinematografiche mondiali, internazionali e nazionali alla presenza di registi, attori e autori da tutto il mondo. Per il suo 25° anniversario Trieste Science+Fiction Festival si prepara a un’edizione speciale, portando in anteprima sul grande schermo il meglio della fantascienza internazionale insieme a un calendario ricco di appuntamenti tra cinema, letteratura, mostre, videogiochi e nuove tecnologie come sempre in perfetto equilibrio tra scienza e fantascienza.
“Il team del festival ha lavorato instancabilmente per curare un programma irripetibile per il nostro 25° anniversario” – ha dichiarato il direttore artistico del Festival Alan Jones – “25 anni di selezione del meglio della fantascienza per il nostro pubblico fedele ed esigente, che cresce a ogni edizione. Trieste Science+Fiction Festival resta l’unico evento cinematografico al mondo interamente dedicato agli appassionati del genere, e prendiamo molto sul serio il nostro ruolo: portarvi sempre nuove voci sorprendenti, una programmazione innovativa e scelte coraggiose. Quindi quest’anno aspettatevi l’inaspettato: blockbuster imperdibili, indipendenti eccentrici, documentari che fanno riflettere, classici insoliti e ospiti celebri di altissimo livello per festeggiare 25 anni epici.”

L’homme qui rétécrit/The shrinking man (Jan Kounen). Un costruttore navale all’improvviso, senza un perché, inizia a rimpicciolirsi giorno dopo giorno, passando da una vita sicura e tranquilla, dove tutto è scontato, ad un’esistenza irta di pericoli in cui anche solo quello che prima era un innocuo ragno, diventa un pericolosissimo nemico… Voluto dall’attore protagonista Jean Dujardin e tratto dal romanzo scritto nel 1956 Richard Matheson “The incredible shrinking man”, in italiano “Tre millimetri al giorno”, oltre che ispirato al film omonimo, in italiano Radiazioni BX: Distruzione uomo, che Jack Arnold ne trasse l’anno successivo, il film cerca di essere quanto più fedele alla fonte. Lavora però in sottrazione, senza specificare il perché della trasformazione, rinunciando quindi alla nube tossica/sostanza radioattiva originaria. Questo rende ancora più affascinante il tutto, rendendo ognuno di noi ancora più piccolo, già a grandezza naturale, di fronte all’immensità del cosmo, come bene illustrano i titoli di coda che scorrono su un universo smisurato e sempre più in espansione.

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti.