Scheda film
Regia: Francesco Pavolini

Soggetto: Maurizio Battista, Riccardo Graziosi, Paolo Logli ed Alessandro Prandi
Sceneggiatura: Maurizio Battista, Riccardo Graziosi, Paolo Logli, Alessandro Prandi e Stefano Voltaggio
Fotografia: Fabrizio Lucci
Montaggio: Emanuele Foglietti
Scenografie: Eugenio Liverani
Costumi: Liliana Sotira
Musiche: Gianluca Misiti
Suono: Umberto Montesanti
Italia, 2015 – Commedia – Durata: 88′
Cast: Maurizio Battista, Paola Tiziana Cruciani, Emanuele Propizio, Ninetto Davoli, Veronica Corsi, Claudia Pandolfi, Ernesto Mahieux
Uscita: 9 aprile 2015
Distribuzione: Universal Pictures e The Space Movies

La vita è un cha-cha-cha

Maurizio (Battista), a bordo di un auto d’epoca per gli sposi, attraversa Roma. Si ferma in prossimità di un ponte e cerca di mettere in atto il suo proposito: buttarsi nel Tevere. Mentre un surreale “vucumprà” cerca di fermarlo attirando l’attenzione dei passanti, l’uomo inizia a raccontare la sua storia ai sempre più numerosi astanti. In una serie di flashback veniamo a conoscenza della morte del padre impenitente donnaiolo, dei troppi debiti accumulati, di un figlio in procinto di sposarsi poiché ha messo incinta la fidanzata e degli stravaganti consuoceri. Difficile biasimarlo, ma anche non ridere dei suoi guai…
Per stessa sua ammissione, il mattatore Battista stavolta ha voluto fare davvero le cose in grande: si è circondato di numerosi sceneggiatori (oltre a se stesso, Graziosi, Logli, Pondi e Voltaggio) e di attori dichiaratamente più bravi di lui (da Davoli alla Cruciani, da Propizio a Barbaro, dalla Pandoli a Gobbi, da Mahieux alla partecipazione del Mago Silvan nel ruolo di un buffo prete) ed ha sfoltito ampiamente la volgarità di certe battute, con l’intenzione di confezionare un prodotto veramente godibile a favore del suo affezionato e folto pubblico. Il problema, come al solito, è che se non si è appunto suoi devoti sostenitori (ed anche italiani centro-meridionali) sarà molto difficile divertirsi con lui.
L’intento gli va riconosciuto: Battista ha rinunciato umilmente alla regia, come già in passato, e ce la mette davvero tutta; anche i suoi colleghi svolgono proprio un ottimo lavoro, ma, come moltissime commedie italiane recenti, il risultato è poco più di qualche risatina a denti stretti invece di un divertimento sano e liberatorio. La comicità dell’attore romano è troppo caratterizzata e caratterizzante per raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo, facendo del film alla fine una mera espansione dei suoi monologhi teatrali, dove puntualmente registra il “tutto esaurito”. È un po’ “l’effetto Salemme”, comune a tanti cabarettisti, che vede spesso gli attori ostinarsi ad affidarsi a quei birignao efficacissimi sulle tavole del palcoscenico, che la magia del cinema spegne inesorabilmente, piuttosto che tentare strade diverse e più innovative. Qualche scena funziona pure, come l’inizio col cadavere in ascensore, ma alla lunga i sorrisi si smorzano sempre più.
La colpa è quella di voler creare un universo narrativo credibile ed attuale, ma con personaggi talmente sopra le righe e surreali, da incrinare anche la più blanda metafora – quella della vita come un cha-cha-cha – e quel tenue velo poetico che aveva tentato di stendere .
Senza dubbio Maurizio Battista non deluderà i suoi fan, che non rimpiangeranno certo il prezzo del biglietto, ma, in un paese in cui si continuano a sfornare commedie a ritmo quasi industriale, questo suo excursus cinematografico lascia un po’ il tempo (incerto) che trova.

Voto: 5

Paolo Dallimonti