In 8 giorni di programmazione il Festival, che si svolgerà presso il Giardino Pubblico Muzio de Tommasini, il Teatro Miela e la Sala Xenia, proporrà un totale 132 opere, di cui 117 opere di cinema breve distribuite nelle 7 sezioni di Concorso: la storica Maremetraggio con 45 corti da altrettanti Paesi; ShorTS Express con 21 folgoranti storie di massimo 5’; Eco-ShorTS con 8 stimolanti opere sul rapporto persone-ambiente; Italia in ShorTS con 10 lavori targati Made in Italy, che spaziano dall’animazione al documentario, dalla finzione al cinema sperimentale; 22 i corti per la binaria Shorter Kids’n’Teens con selezionatori e giurati tra gli 8 e i 15 anni; 11 le storie di ShorTS Immersive da esplorare con specifici visori personalizzati. Anche quest’anno si è svolto pre-festival lo ShorTS Development & Pitching Training di istruzione per sceneggiatori e registi che ha coinvolto 10 progetti internazionali. L’annuale focus è incentrato sul cinema breve libanese, di cui a chiusura del Festival si mostreranno 6 recenti corti, mentre la prestigiosa selezione EFA (European Film Academy) comprende 5 lavori molto premiati nel 2024. Ritorna la sezione Campolungo che quest’anno punta sul giovane cinema francese approfondendo il rapporto creativo tra la regista Aude Léa Rapin e la produttrice Eve Robin. È competitiva anche l’ampliata ShorTS Comics Marathon, staffetta di tavole legate al cinema che sta impegnando oltre 80 disegnatori cinefili. Presenze di rilievo a ShorTS IFF 2025 che evidenzia i meriti di alcuni protagonisti italiani del cinema, attraverso premi, masterclass e proiezioni: Premio Prospettiva a Francesco Gheghi, e il Premio Interprete del Presente a Barbara Ronchi e a Pierfrancesco Favino. In programma anche panel, workshop, approfondimenti ed eventi speciali.
بوظة/Booza (Georges Saade & Joelle Habib). Un personaggio si ritrova intrappolato, impotente e incapace di fuggire a causa della guerra e del conflitto, che infuriano fuori e dentro di sé. Incisivo film libanese, con una splendida fotografia, che si può guardare sia in orizzontale (quindi sullo smartphone) che in orizzontale ed è quindi destinato ad arrivare a TUTTI. Quando un gelato che si scioglie su un braccio che lo tiene dice più di mille parole (di un giornalista o di un politico). ShorTS express. Voto: 8
A Carne de Onça do Chef Mauro/Chef Mauro’s jaguar meat (Lucio Stabile). Tra ritmi di samba e la Carne de Onça di Mauro Jourdani, il film racconta la sua storia e quella del Maia Box, simbolo di Curitiba. Girato con un singolo rullo “Kodak Ektachrome ‘100 D'”, offerto dal Festival di Cutiriba “Curta 8”, è un coloratissimo e scanzonato omaggio ad un personaggio-simbolo della cittadina brasiliana. Il film, anche in virtù dell’insolito e ormai raro formato, trasuda Cinema da tutti i pori! Anomalo! ShorTS excpress. Voto: 8
Conex (Dina Rezaei). Un uomo di mezza età scappa da una società rigida e senz’anima, rifugiandosi in un mondo che ha creato per se stesso. Molteplicii di Antonioni (e non solo!) in questo film battente bandiera iraniana in cui l’incomunicabilità e la percezione della realtà assumono contorni estremizzati. Bellissima l’idea di un mondo sonoro alternativo in cui, come in scatole cinesi o in un gioco amplificato di specchi, il quotidiano si deforma e si plasma fino ad assumere aspetti più vivibili. Labirintico. Maremetraggio. Voto: 8
He Ma/Hippopotami (JianJie Lin). Nella periferia di una città del nord della Cina in piena espansione, una bambina capricciosa che vuole a tutti costi andare allo zoo, viene trascinata in un viaggio che cambierà per sempre la sua prospettiva sulla vita… Film dolceamaro, con una vena di tristezza di fondo, interpretato da un’irresistibile bambina protagonista, che spadroneggia per tutta la breve durata, non esitando a guardare in macchina, quasi a cercare la solidarietà dello spettatore. Dialoghi quasi tarantiniani per una tragedia moderna in cui i bambini alla fine riescono a dire la loro: finale beffardo. Imperdibile. Maremetraggio. Voto: 8
Kafka. In love (Zane Oborenko). “Nel 1920, Franz Kafka avviò una corrispondenza appassionata con Milena Jesenská, scrivendole oltre 120 lettere. I documenti della loro relazione sono attualmente conservati presso l’Archivio della Letteratura tedesca di Marbach”. Tirare in ballo Kafka è sempre un rischio, ma se l’occasione è opportuna e il risultato valido, si rischia di fare “bingo”. Ispirato da “Lettere a Milena”, il film, col suo biancoenero esmtremamente poetico e la sua animazione raffinata, esplora l’esperienza dell’innamoramento in tutte le sue dimensioni. Davvero intrigante. Maremetraggio. Voto: 8
Kravat/The tie (Çamran Azizoğlu). Cercando di arrivare in tempo al processo nel centro città, la macchina del Pubblico Ministero Cengiz si rompe nel bel mezzo di una strada deserta. In quel momento l’unico veicolo che passa e che potrebbe aiutarlo è un furgone cellulare della Polizia Penitenziaria, carico di detenuti… Interessante film turco in cui vengono messi alla prova il concetto di legalità e quello di delinquenza. I grotteschi tentativi che i detenuti fanno per aiutare il giudice li mette dalla parte della legge, mentre lui, spinto dalle guardie carcerarie, sta forzando la situazione. Alla fine il procuratore, che era l’unico a portare la cravatta del titolo, come simbolo distintivo, non la indosserà più. E anche lui viaggerà nel furgone, come i poveri detenuti. Egualitario. Maremetraggio. Voto: 8
Przyciaganie/Attraction (Aleksandra Szczepaniak). Una torrida vacanza in campagna mette alla prova lo stretto legame che c’è tra due fratelli adolescenti. Affascinata da suo fratello minore, Ania cerca di lottare per il suo affetto… Erotismo puro, ma semplice, per questa storia dalla polonia in odore di incesto, dove tutto è giustificato e reso innocente e plausibile dall’adolescenza che attraversa i corpi dei protagonisti. Entrambi freschi e bellissimi, ci portano con loro in questa folle esplorazione dei sentimenti. Sublime. Maremetraggio. Voto: 8
Saturn in Venus (Alla Eliseeva). In riva al lago, una donna studia l’astrologia. Dall’acqua emerge un uomo bellissimo: è lui l’uomo promesso dalle stelle?… Divertente e buffo film georgiano con un suo piccolo messaggio: meglio guardare in terra (o in acqua) piuttosto che alle stelle o al cielo! Fulmineo. ShorTS express. Voto: 8
The terrorist (Meena Rather). Quando tre coinquilini accolgono un nuovo arrivato, i sospetti crescono. Una commedia che smonta i pregiudizi e riflette sull’assurdità della paura… Divertente film che gioca con l’ironia in pochi minuti su un tema scottante come i pregiudizi e il terrorismo, con un finale spiazzante. Esplosivo. Maremetraggio. Voto: 8
Vybor/Choice (Valentin Frolov). Un uomo, molto indeciso, non riesce a scegliere nulla. In un crescendo kafkiano, l’impossibilità a preferire una cosa piuttosto che un’altra, sia essa un tipo di benzina, un paio di scarpe, uno spettacolo teatrale, un video porno (sulla piattaforma HornPub) o una pasta in un bar, lo porterà al collasso, fino alle estreme, fantozziane conseguenze. Potente metafora del capitalismo e di una società frammentata e pluristratificata, il grottesco film ucraino diverte colpendo nel segno. Insoluto. ShorTs express. Voto: 8
VSEMIR – Il confine nel cimitero di Miren (Lea Vucko e Damir Grbanović). Nel 1947 il cimitero di Miren è stato diviso da una nuova linea di confine tra l’Italia e la Jugoslavia. Questa attraversava le tombe dividendo non solo i vivi, ma anche i morti. Ha portato il trambusto della guerra civile persino nella pace eterna del cimitero. Mentre la vita andava avanti, le persone trovavano il modo di superare la divisione, dimostrando che, nonostante i confini vengano segnati sulle mappe, i rapporti umani sono in grado di andare oltre… Geniale film brevissimo, tutto animato, in cui la pace è più intelligente della guerra e delle imposizioni da essa dettate. Equo. Maremetraggio. Voto: 8
Wabaraki qasfu hun al-layla?/What if they bomb here tonight? (Samir Syriani). Una coppia libanese trascorre una notte insonne, attanagliata dalla paura che un attacco aereo israeliano possa distruggere le vetrate della loro casa. Con i figli accanto, si trovano ad affrontare una scelta impossibile: restare e mettere a rischio la loro incolumità, oppure scappare e lasciarsi alle spalle la vita per cui hanno lavorato così… Può la paura della guerra passare per un vetro? Sì. Anche questo film, come Booza, anche se in maniera meno poetica, in pochi minuti riesce a dire molto di più di qualsiasi discorso di un politico o articolo di un giornalista. La guerra spiegata ai miei figli. Maremetraggio. Voto: 8
I lay for you to sleep (Ali Al Hajri). Mentre le donne lo lavano con dolcezza, l’anima di Ali vaga tra ricordi e rivelazioni che trasformano per sempre il suo sguardo sul passato… Neanche la morte sembra conferire la pace in questo film, poetico e spiazzante. Apocalittico. Maremetraggio. Voto: 7 e ½
Highlights (Federica Poiana). La tredicenne Mira vuole dichiararsi a Isak, ma lui ha una nuova fidanzata. Delusa, scopre un’inaspettata attrazione proprio per quella ragazza. Film battente bandiera norvegese sull’identità e sugli scherzi del destino. La cornice sportiva del basket rafforza l’assunto per cui in adolescenza tutto è possibile. Giocoso. Shorter kids’n’teens. Voto: 7 e ½
Insignificant specks of dust in a tapestry of stars (Kyllachy). Un viaggio visivo tra miniere africane e spazio profondo, il film intreccia simboli e immagini per riflettere sul costo umano ed ecologico del progresso. Opera sperimentale del collettivo Kyllachy, nato nelle Highlands scozzesi nel 2022, il film mette a confronto lo spazio profondo con le profondità del nostro pianeta, ponendoli nella tragica connessione in cui in realtà sono legati. Una riflessione amara, ma attenta. Trasversale. Maremetraggio. Voto: 7 e ½
Io/I (Alessandra Salvoldi). Una foresta, i corpi umani e quelli della natura che si incontrano e si interrogano su come la malattia possa trasformare la materia e l’anima. Scritto, diretto e interpretato dall’autrice, il brevissimo film offre allo spettator una sperimentazione curiosa ed efficace sul tema della malattia, quasi al limite del videoclip. Potente. ShorTS express. Voto: 7 e ½
Madah8do al8miwi nia/Le monstre en moi/The monster in me (Kim Arseneault) La regista percorre graficamente il suo percorso di guarigione, nel momento in cui deve fare i conti con l’ansia, un mostro nella sua quotidianità. Desidera domare questa bestia, rappresentando il percorso di una donna a pezzi sulla strada della rinascita… Interessante storia di guarigione dell’autrice raccontato in maniera molto poetica tramite animazione in biancoenero accompagnata da musiche bellissime (il brano “Le chant de guérison” è della stessa regista. Terapeutico. ShorTS express. Voto: 7 e ½
Mandarins (Yiannis Antonas). Due persone si incontrano in una giornata speciale per una di loro. O forse per entrambe… Quando i legami di famiglia riescono ad essere più forti di qualsiasi pregiudizio o di qualsiasi barriera sociale… Quasi un thriller dei sentimenti cipriota, finché non arriva la spiegazione: semplice, intuibile, quasi banale. Spiazzante. Con un finale più che simbolico. Maremetraggio. Voto: 7 e ½
One Summer Day, I Drank Bubble Tea (Maung Sun). Mentre si scambiano idee ridicole e lamentano il caos dei loro paesi, un iraniano e un birmano si rendono conto di essere solo due registi che sorseggiano tè troppo costoso, mentre le loro patrie bruciano… Film co-prodotto tra Myanmar e Francia, affronta, partendo in modo poco serio, ma poi diventando molto critico, il dilemma se l’arte debba influenzare la realtà e farsi contagiare da essa. In realtà i due “fortunati” artisti sono al sicuro, in Europa, lontani dalle loro terre martoriate, tutto sommato fregandosene e ponendosi il problema solo in minima parte, chiedendosi solo se il riconoscimento del loro lavoro sia legato più ad un fatto politico che al loro reale talento. Intenso, ma ironico. Maremetraggio. Voto: 7 e ½
Pinne (Carmelo Sudano). Un uomo dall’aspetto bizzarro, con le pinne ai piedi, incontra la sua anima gemella. Scritto, diretto e interpretato dall’autore, il film è davvero curioso, ma allo stesso tempo molto godibile. Una slapstick comedy italiana davvero sorprendente! Fatalista. ShorTS express. Voto: 7 e ½
Prima zi ultimele secundu/First day last seconds (Rareş Hanţiu). Zoe, una giovane dottoressa appena rientrata in Romania, affronta la realtà sempre più opprimente di una clinica di provincia. Tra fiori e festeggiamenti, la sua giornata precipita nel caos, culminando in un incontro letteralmente fatale… Ironico film rumeno sulla (mala)sanità, che sembrerebbe girato nel nostro paese, con un destino beffardo sempre pronto dietro l’angolo a colpire inesorabile. Fatalista. Maremetraggio. Voto: 7 e ½
The last cowboy (Basma Sheren). Per indagare una dinamica ricorrente nelle sue relazioni, Basma Sheren intervista tre amici e scava nel complesso legame con suo padre… Dall’Egitto questa curiosa esplorazione di un contesto famigliare personale attuata attraverso i film western di Sergio Leone e le loro inconfondibili colonne sonore. Decisamente originale. Maremetraggio. Voto: 7 e ½
Transumanza (Giovanni Bertoia). La vita di Carla, friulana di origine e milanese di adozione, viene stravolta dalla notizia che il padre, a casa, è sul punto di morire. Ad aspettarla c’è la sorella Anna, che non riesce ad accettare l’imminente morte del genitore e annega la sua solitudine nell’alcol. Una disgrazia che non può essere rimandata porta così le due sorelle a ricostruire le fila di un rapporto andato perduto anni prima… Intenso film parlato quasi interamente in friulano con la bravissima Maria Roveran nel ruolo di Anna, la sorella che è rimasta e non accetta. In una cornice selvaggia come i monti e le valli del Friuli, la famiglia riesce a ritrovarsi il suo spazio. Potente. Maremetraggio. Voto: 7
Ultin restât/Last one/L’ultimo rimasto (Massimilano Milic). “Christian Zoratto è tornato nel mulino di famiglia a Codroipo dopo vent’anni di lavoro come agente commerciale per un’azienda che produce impianti nucleari. Un anno dopo le riprese di questo documentario, a causa dei costi insormontabili, Christian ha deciso di chiudere il mulino. Nel 1890 i mulini attivi nella provincia di Udine erano 614. Ad oggi, nel 2025, sono rimasti 10. Christian portava avanti la tradizione di famiglia di oltre cinquecento anni. Gli Zoratto erano gli ultimi battitori artigianali di baccalà d’Europa e tra i pochi mugnai artigianali rimasti in Friuli Venezia Giulia.” Che altro aggiungere? Le immagini che precedono queste didascalie finali dicono il resto. Ancestrale. Eco-ShorTS. Voto: 7 e ½
59th second (Kateryna Ruzhyna). I modelli comportamentali ciclici che collegano gli esseri umani al mondo degli insetti sono osservati attraverso la lente dell’entomologo. Proprio come la vespa trova inevitabilmente la morte nell’impollinazione del fiore del fico, anche noi siamo trascinati nella danza della passione e della morte, attratti dal profumo seducente del desiderio e dall’ineluttabilità della fine. Amara, ma reale riflessione quella che la regista fa in questo film, che riesce ad impressionare lo spettatore, pur nella sua breve durata. Entomologico. ShorTS express. Voto: 7
Bazen-rupa/Pit-pool (Ana Vučićević). Jana e Tea, annoiate, guardano il viavai di auto e ragazzi. Poi arriva Miki, abbronzato e affascinante, che le invita in piscina, rompendo la monotonia… Dalla Serbia (vari) malesseri adolescenziali, tra gelosie e invidie, con la pubertà che, inevitabile prevedibile come un brutto colpo di scena, bussa alla porta su un doppio fronte. Saremo mai preparati a crescere?! Maremetraggio. Voto: 7
Crème à glace/Out for a ice cream (Rachel Samson). Una cronaca animata e poetica sull’adolescenza e sulle prime crepe nei legami: Chloe, Jenny e Squeegee mangiano un ultimo gelato al chiosco locale. Divertente metafora dolceamara dell’adolescenza. Epocale la scena in cui la gelateria si scioglie completamente travolgendo tutti gli astanti, probabilmente solo nella mente della protagonista, ma per questo ancor più d’effetto. Il tratto stilizzato in biancoenero esalta e rende struggente il breve racconto. Travolgente. Shorter teens. Voto: 7
Daru/n (Passed/Mother) Benjamin Hindrichs. Ogni mattina, Lucila, una guaritrice indigena di 80 anni, accende la radio, contempla la foresta pluviale di fronte alla sua casa e si pone una domanda: cosa succederà quando io e la foresta moriremo? Mentre gli incendi forestali si avvicinano, l’anziana risveglia un sogno che aveva da tempo nel cuore… Sentito ritratto di una donna unica in un contesto unico che colpisce al cuore. Ecosincronico. Eco-ShorTS. Voto: 7
Đi Cổng Trời/Visiting Heaven gate (Nghiêm Quỳnh Trang). Dopo la morte del padre, una figlia torna in Vietnam dalla Repubblica Ceca per stare accanto alla madre. Il loro pellegrinaggio le conduce alla Porta del Cielo, dove la madre cerca di ricongiungersi spiritualmente a suo marito. A differenza della discesa di Orfeo, lei sale sulle montagne in cerca di conforto. La figlia, alle prese con la propria fragilità, si unisce al viaggio, esplorando il proprio abisso interiore. Insieme, cercano guarigione e comprensione… Film che coniga l’elaborazione del lutto al mito di Orfeo ed Euridice, ma lo fa in maniera magica, una magia già evocata fin dall’inizio dai bianchi capelli del personaggio della madre. Evocativo. Maremetraggio. Voto: 7
Dormidera y otros sueños democráticos/Dormidera and other democratic dreams (Mário Espada). Attraverso la leggenda della “Sensitiva”, una ianta soporifera, questo film esplora il legame tra le persone, le piante e il sonno, in un mercato notturno di Bogotà… Magia, scienza e leggenda si mescolano in questo affascinante affresco popolare. Ipnologico Maremetraggio. Voto: 7
First panic (Isla Badenoch). Questo film nasce dall’esperienza di chi, colpito da iperacusia, vive immersa nei suoni e, cercando silenzio, si scontra con il panico… Brevissimo film su una condizione patologica, autobiografica, che ne ingenera un’altra. Semplice, ma incisivo. ShorTS express. Voto: 7
How now, house? (Tess Martin). “Per noi fisici credenti, la distinzione tra passato, presente e futuro ha solo il significato di un’illusione, seppur persistente” (Albert Einstein). Introdotto da questa frase, il film indaga sul nostro desiderio di lasciare una traccia attraverso la scomposizione temporale e ottica di una casa a Rotterdam. Servendosi di archivi, ricordi personali e della filosofia del tempo, il film, battente bandiera olandese, si interroga su come un luogo possa realmente appartenere ad una persona, ad un periodo, in assoluto. Ricordando molto la versione sperimentale di Here di Robert Zemeckis, l’opera di Tess Martin lascia piacevolmente sorpresi. Maremetraggio. Voto: 7
Magopelusa 1028 (Lucila Mariani). Flor trascorre l’estate nella casa di Lara e Cami, dove sua nonna lavora come domestica. Man mano che passano del tempo insieme, le differenze sociali iniziano a venire fuori. Nel tempo libero Flor diventa ossessionata da un mago di TikTok, Magopelusa_1028, che promette di aiutarla a sbarazzarsi di Lara… L’infanzia e il confronto sociale: quali temi più frizzante di questi? Il divertente film argentino, con blande sfumature horror, dà forma alle fantasie dei bambini…. o forse no? Magico. Maremetraggio. Voto: 7
Night out with Ronnie (Kabir Mehta). In questo documentario dallo stile sperimentale ambientato a Goa, un settantenne aristocratico ed ex playboy che sostiene di essere un cantante, pilota e di saper andare a cavallo, deve fare i conti con i suoi fallimenti e il desiderio ardente di ritornare sulle scene. Questa storia confonde i confini tra la vita reale e quella sul palcoscenico, rivelando l’eterna vanità di chi sogna la fama… Curiosa esplorazione zavattiniana di un personaggio, egli stesso, da film, l’opera, battente bandiera indiana, è cucita su misura sul suo eclettico, ma poco cristallino protagonista. Lo si guarda consapevoli che potrebbe essere tutto vero, così come tutto falso, ma l’essenza di Ronnie, lascia tutti nel dubbio. Istrionico. Maremetraggio. Voto: 7
Perfect one (Lingyan Yang). In un futuro in cui i robot sono ampiamente diffusi, viene sviluppato un “robot perfetto” musicale, identico all’ingegnera robotica che l’ha progettato. La donna, che non crede nell’amore ma ne sente il bisogno, decide di usare il robot per conciliare carriera e vita familiare. Tuttavia, suo marito, un musicista, sviluppa una profonda sintonia creativa proprio con il replicante… IA, robotica e musical a braccetto per un singolare film proveniente dalla cina. Pre-apocalittico. Maremetraggio. Voto: 7
Prelyudiya/Prelude (Alina Pansasenko). Mentre percorre le strade notturne di Kiev, Anna (Oleksandra Dyka) si ferma a filmare un uomo di passaggio. Incontra inaspettatamente un soldato. I due iniziano a discutere dell’uomo che ha catturato la sua attenzione… Diviso in quattro parti, il film, sperimentale e molto curioso, con una cornice suggestiva di didascalie su sfondo rosa, indaga i rapporti tra uomini e donne e il fatto che la protagonista lo faccia interloquendo con un militare non è affatto casuale. Epilogo (Tamburi e trombe di guerra!”) epico ed esplicito. Enigmatico. Maremetraggio. Voto: 7
Sole spento tutto ok (Luca Sorgato). Un uomo affetto da una rara malattia che lo condanna a vivere nascosto dal sole si rifugia in un mondo di oscurità. Insofferente alle illusioni del futuro e al conformismo della società, assiste al lento svanire del mondo intorno a sé. Nell’assenza di luce e speranza, il protagonista osserva il tramonto definitivo di un’umanità in decomposizione. Interpretato e musicato dal poliedrico artista Giacomo Laser (che nella voce ricorda tremendamente Antonio Rezza!), il film è un davvero buffo caleidoscopio con un retrogusto amaro. Palindromo. Italia in Shorts. Voto: 7
Tears of the little cloud (Anya Ru, Masha Rumyantseva). Sotto forma di filastrocca animata, il film di co-produzione italo-portoghese racconta di come gli animali della foresta non vogliano giocare con la piccola nuvola irrequieta, la quale però trasformerà la foresta e i suoi abitanti… Divertente storia d’integrazione, in stile “brutto anatroccolo”, sull’importanza della diversità e dell’identità. Meterorologico. Shorter kids’n’teens. Voto: 7
Translocations (Nick Jordan). Incentrato sullo sfagno, una specie di muschio, Translocations mette in evidenza l’aiuto reciproco e lo scambio tra le specie nel processo di recupero di una torbiera. Con la voce della botanica Robin Wall Kimmerer, il film documenta la vita umana e più che umana, le energie e le azioni che stanno rigenerando un intero habitat. Interessante documentario su una specie vivente spesso ignorata. I muschi hanno invece un ruolo molto importante nel nostro ecosistema, come qui mostrato. Ambientalista. Eco-ShorTS. Voto: 7
Tuda, gde khorosho/Somewhere to a better place (Ksenia Pchelintseva). Due bambine, Veronica e Anya, si sono conosciute da poco ma sono già diventate amiche del cuore. Veronica vive in una villa lussuosa, mentre Anya vive in una casa povera e vecchia. Veronica invita Anya alla sua festa di compleanno, ma lì tradisce la sua fiducia. Una storia sulle relazioni tra i bambini, che diventa una parabola esistenziale sulla ricerca del perdono… Co-prodotto tra Russia, Armenia e Moldavia, sembra la versione infantile di Bazen-rupa/Pit-pool, altro film presente al festival. Spietato, come solo i bambini sanno essere, mostra tutta la crudeltà, non sempre innocente, dei più piccoli. Maremetraggio. Voto: 7
Amintire de pe Băncuță/Memory from a little bench (Bogdan Drumea). Un ragazzo ricorda un momento speciale con il fratello e un amico. Un mondo di panchine, dove ovunque si può trovare il proprio Night Shop. Colorato e dissacrante, il film rumeno ha un suo perché. Caleidoscopico. ShorTS express. Voto: 6 e ½
Charbon de terre/Earth coal (Bastien Dupriez). Nelle campagne, nelle miniere e nelle fabbriche, gli uomini di un tempo paiono condividere le stesse sofferenze. Qualcosa riecheggia anche dentro di noi oggi: forse è solo un’illusione, o forse è semplicemente l’umiltà della vita quotidiana… Film d’animazione francese che fa della semplicità il suo punto di forza, scegliendo la via poetica del biancoenero che dà valore aggiunto ad un film non sempre coinvolgente. Maremetraggio. Voto: 6 e ½
Haraz/Talisman (Karar Hayder). Nel suo ultimo, disperato tentativo, Sabreen, una ragazza delle campagne irachene, cerca un talismano che possa darle la fertilità, tentando così di salvare il suo matrimonio… Dove la leggenda e la superstizione sono assecondate dai costumi locali. Un ritratto drammatico di un paese che non avrà mai la pace se i suoi abitanti non hanno la serenità interiore. Ne uccide più la (mala)parola che la spada… Superstizioso. Maremetraggio. Voto: 6 e ½
Ma Doi (Ludivine Bidoire, Manon Etienne, Lisa Gazagne, Clémence Goin, Clara Grindatto, Lisa Cao (Guilhen), L). In Vietnam, mentre nella città di Hôi An vengono evocati gli spiriti durante la festa delle anime dannate, Linh, una bambina giocherellona, provoca l’arrivo di un fantasma molto dispettoso… Divertente e coloratissimo film d’animazione vietnamita che fonde modernità e tradizione in una storia di stampo canonico, con una protagonista molto simpatica e un’animazione sui generis. Indemoniato. Shorter kids’n’teens. Voto: 6 e ½
Movie & sound (Daniel Contaldo). In un’area industriale toscana, realtà e pellicola si intrecciano: un tecnico osserva e riavvolge una scena, rivelando i segreti del cinema analogico. In realtà il film finisce per essere poco più di un grosso spot per il laboratorio omonimo, anche se la poesia di quel che si fa al suo interno travalica ogni cosa. Tautologico. Italia in shorts. Voto: 6 e ½
Nasza plaza, nasz las/Our beach, our forest (Dawid Jacek Dittrich e Mariusz Wirski). Documentario animato, battente bandiera polacca, realizzato su pellicola con materiali naturali, che esplora lo spazio marino in forma poetica. Non del tutto comprensibile, colpisce almeno per la bizzarra realizzazione. Ambizioso. ShorTS express. Voto: 6 e ½
Please Make My Wish Come True (Başak Kirici). Una poesia visiva, sulle speranze e sui desideri insoddisfatti. Brevissimo film olandese, sperimentalissimo, che però non convince fino in fondo, anche se la tecnica è molto curata e ricercata. Estremo. ShorTS express. Voto: 6 e ½
Pepermint diesel 20% (Mariangela Pluchino). Dopo aver concluso la giornata sul set di un film, Liboria e Claudia si fermano in una stazione di servizio deserta e riempiono accidentalmente il loro furgone con il carburante sbagliato. Quando arriva un’altra auto, Liboria nota che il conducente assomiglia all’uomo che in passato aveva aggredito la sua amica. Liboria vuole andarsene, ma Claudia decide di prendere in ostaggio il conducente. Può una vendetta diventare consensuale?… Film finlandese che gioca con il meta-cinematografico, si fregia di una bellissima fotografia, ma che delude nel finale le aspettative lanciate. Cinematografico. Maremetraggio. Voto: 6 e ½
Premise (Ambra Garlaschelli e Roberto Grasso). Si basa sulla premessa che ogni incontro tra due esseri è in realtà uno scontro. Il filmo è una storia di conflitti e di tormenti, che prima ci accompagna e poi ci trascina lungo il percorso dell’esistenza stessa, ripercorrendo l’evoluzione della vita sulla Terra e dell’Umanità, nei luoghi oscuri in cui si muove il desiderio feroce del mondo. Curioso e poetico. Italia in shorts. Voto: 6 e ½
Shawano (Felix Bartke). L’imitazione di un ranch western americano, in una terra di nessuno tedesca, nascosta tra i cespugli accanto all’autostrada. Il sogno di vivere come il cowboy di un film può diventare realtà nella finzione. Contemplazione e lavoro quotidiano, ogni gesto sembra perfetto, finché il fumo di una sigaretta non richiama i fantasmi dei giorni passati… Film tedesco su un curioso personaggio, a metà tra quello di Conex e The last cowboy, presenti qui al festival, che però finisce per empatizzare poco con lo spettatore. Ricercato. Maremetraggio. Voto: 6 e ½
Sonnet (Yann les Jours). Mara è una pugile della Repubblica Ceca. Alla fine dell’allenamento, proprio quando pensava fosse finita, il suo allenatore le chiede un’ultima, intensa combinazione di colpi. In un piano sequenza di 90 secondi, dimostra a lui, e a Yann les Jours, di cosa è ancora capace. Fulmineo film in biancoenero battente bandiera tedesca e francese che sintetizza all’estremo due temi: la donna e la nobile arte. Un pugno (allo stomaco). ShorTS express. Voto: 6 e ½
You’re a shadow (Rajee Samarasinghe). Ritratto filmico artigianale di un esorcista: il suo volto svanisce sulla pellicola, fragile contenitore di una memoria che lentamente si dissolve. Brevissimo film dallo Sri Lanka, inquietante, pur nella sua astrattezza. Liberatorio. ShorTS express. Voto: 6 e ½
Ahava Rabbah/Lots of love (Ella Kohn). Poesia cinematografica in yiddish, ispirata alla preghiera Ahava Rabbah, è una lettera a un amore perduto tra i paesaggi del Sud-Est Asiatico. Film sperimentale poco coinvolgente. Lodevole solo nelle intenzioni. Soporifero. ShorTS express. Voto: 6
The quality of image (Sezer Salihi). È un progetto artistico partecipativo che trae ispirazione dalla piramide dei bisogni di Maslow, per esplorare e analizzare gli indicatori di qualità della vita nella società moderna. Incentrato sia sulla quantità che sulla qualità dei bisogni personali e del loro soddisfacimento, il progetto mira ad approfondire gli aspetti soggettivi e oggettivi degli indicatori esistenziali e degli standard di vita… Più un saggio visivo che un film vero e proprio. Abbastanza imbarazzante. Tecnico. Maremetraggio. Voto: 6
È He Ma/Hippopotami di Jianjie Lin (Cina, Hong Kong 2025) il film vincitore della sezione Maremetraggio della 26a edizione dello ShorTS International Film Festival. Il corto, scelto dalla giuria internazionale composta dalla scrittrice, regista e fotografa libanese Christine Abou Zein, dalla regista e visual artist italiana Cristina Picchi e dal regista sloveno Vassili Silovic, porta a casa il Premio EstEnergy – Gruppo Hera del valore di 4.000 euro. La stessa giuria assegna inoltre due menzioni speciali: una a 400 Cassettes di Thelyia Petraki (Grecia 2024) e l’altra a Đi Cổng Trời/Visiting Heaven Gate di Nghiêm Quỳnh Trang (Vietnam 2024).
Sempre a He Ma/Hippopotami va il Premio miglior cortometraggio votato dalla giuria di Shorts TV, consistente nell’acquisizione della licenza per i diritti TV e VOD.
Il Premio del pubblico spetta invece a Transumanza di Giovanni Bertoia (Italia 2025).
Il Premio Bazzara Caffè – Italia in ShorTS al miglior cortometraggio votato dal pubblico del valore di 2.000 euro va a HOW TO WRITE, an AI guide in four steps di Nicola Eddy (Italia 2025), allo stesso corto va anche il Premio AMC Mauro Bonanni (Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo) per il miglior montaggio in un cortometraggio italiano.
Il Premio miglior cortometraggio della sezione Eco-ShorTS votato dal pubblico del valore di 1.000 euro spetta a L’uccello imbroglione di Davide Salucci (Italia 2024)
Il Premio miglior cortometraggio della sezione ShorTS Express votato dal pubblico del valore di 1.000 euro è assegnato a Vybor/Choice di Valentin Frolov (Russia 2024).
Il Premio Shorter Kids’n’Teens al miglior cortometraggio della categoria ‘Kids’ spetta a Un sogno in volo di Chiara Helm (Italia 2024), mentre quello al miglior cortometraggio della categoria ‘Teens’ a Jour de vent di Martin Chailloux, Ai Kim Crespin, Elise Golfouse, Chloé Lab, Hugo Taillez, Camille Truding (Francia 2024).
Per la sezione Immersive il pubblico assegna il Premio Cinematic VR del valore di 1.000 euro a 200 di Alice Poppe, JC Oliveira (Brasile 2024), e il Premio 6DoF del valore di 1.000 euro a Plastisapiens di Miri Chekhanovich, Edith Jorisch (Canada 2023).
Il Premio Mymovies.it alla miglior anteprima italiana votata dal pubblico delle sezioni Maremetraggio, ShorTS Express, Italia in ShorTS, Eco-ShorTS e Shorter Kids’n’Teens spetta a The Terrorist di Meena Rathor (Norvegia 2024).
Inoltre durante il Festival sono stati assegnati il il Premio Prospettiva a Francesco Gheghi e i Premi Interpreti del Presente a Barbara Ronchi e Pierfrancesco Favino. La sezione Campolungo quest’anno si è soffermata sul giovane cinema francese approfondendo il rapporto creativo tra la regista Aude Léa Rapin e la produttrice Eve Robin.
Dal nostro inviato Paolo Dallimonti