Scheda film
Regia: Alessandra Mortelliti
Soggetto e Sceneggiatura: Alessandra Mortelliti e Laura Pacelli
Fotografia: Claudio Cofrancesco
Montaggio: Mauro Incudine
Scenografie: Mauro Vanzati
Costumi: Francesca Casciello
Musiche: Mario Incudine
Suono: Carlo Missidenti
Italia, 2019 – Drammatico – Durata: 98′
Cast: Jacopo Piroli, Adamo Dionisi, Gioia Spaziani, Matteo Paolillo, Beatrice Bartoni, Ginevra Francesconi, Tania Lettieri
Uscita in sala: solo il 13, 14 e 15 luglio 2020
Distribuzione: Europictures

Balla balla burino

Rocco Fiorella (Jacopo Pilori) è un ragazzo molto introverso, neanche maggiorenne, di un paesino della Ciociaria, che sogna di fare il ballerino. Preso in giro dai compagni di scuola e da tutto il paese, senza il sostegno della famiglia, trova appoggio soltanto nella strampalata zia Maura (Manuela Mandracchia) e poi nella giovane amica Azzurra, nonché infine in Luigi, ambiguo oggetto del desiderio. Il suo obiettivo è quello di iscriversi ad un talent di Cinecittà, a Roma. Ma, una volta giunto nella capitale, comprenderà che il mondo là fuori è molto più difficile di quanto credesse…

Accolto nella sezione parallela “Alice nella Città” della Festa del Cinema di Roma 2019 come una sorta di Billy Elliot nostrano, Famosa, nonostante le ottime intenzioni, fa acqua da tutte le parti ed è lontano anni luce dal modello individuato. Tratto da un monologo teatrale, se anche nella prima parte funziona, quando ci introduce al mondo paesano di Rocco dove ognuno a suo modo ha comunque una piccola tara, dimostando come in fondo nessuno sia normale, nella parte cittadina il film rallenta molto, impiegando soluzioni di sceneggiatura facili e di cattivo gusto e comunque piuttosto datate.

La pellicola, esordio alla regia di Alessandra Mortelliti, figlia e nipote d’arte (suo nonno era Andrea Camilleri), registra quindi una battuta d’arresto per poi procedere molto velocemente verso un finale che risulta così appiccicato. Un vero peccato per le prove attoriali di Adamo Dionisi (il padre), Gioia Spaziani (la madre) ed Emanuela Mandracchia (la zia), nonché per quella del protagonista Jacopo Pilori che, con i suoi occhioni azzurri spaesati, riesce a catturare spesso l’empatia del pubblico. Una favola moderna in teoria, in pratica un’occasione sprecata.

Voto: 5 e 1/2

Paolo Dallimonti