Scheda film
Regia: Paolo Virzì
Sceneggiatura: Francesca Archibugi e Paolo Virzì
Fotografia: Vladan Radovic
Montaggio: Cecilia Zanuso
Scenografie: Tonino Zera
Costumi: Katia Dottori
Musiche: Carlo Virzì
Italia/Francia 2016 – Commedia/Drammatico – Durata: 118′
Cast: Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno, Bob Messini, Sergio Albelli, Anna Galiena, Marisa Borini, Marco Messeri, Bobo Rondelli
Uscita: 17 maggio 2016
Distribuito da: 01 Distribution

Dal nido del cuculo alla realtà, psico-roadmovie tutto al femminile per Virzì, alla Quinzaine a Cannes

Capitale umano “socialmente pericoloso” pronto all’inversione di marcia. Svalvolate on the road, donne interrotte, borghese logorroica dilapidatrice e tatuata cubista suicida in rotta, di collisione, tra manicomiale approdo ed evasione autogestita. Nella Versilia da happyhour gestata in una nostalgico cielo vaniglia da un romantico passionale isterico Virzì, che si/ci dà a La pazza gioia, alla Quinzaine des Realisateurs a Cannes.
Meglio non toccarsi o forse sì, trovarsi, scriversi addosso, l’un l’altra, prendere un bus a caso come fosse un taxi, rincorrere correnti d’aria nuova, mentre il cuore scalpita all’incontro con l’anima gemella rintronata oscura imperfetta. Comunque “noi si va al capolinea”, tanto vale cercarlo insieme incastrando l’ossessione compulsiva negli schemi della razionalità quotidiana. Che diventa fuga. Beatrice e Donatella si guidano a vicenda, trascinandosi nei giochi e negli inciampi delle loro sindromi depressive, sfidando ancora quel mondo da cui si sono emarginate e dal quale hanno pietito inutilmente comprensione compromessi affetto. Beatrice sedicente contessa ed ex moglie di un immobiliarista truffaldino e dilapidatrice di eredità familiari, voce flebile sorriso incantato e capacità affabulatrice al limite della manipolazione (il primo dialogo con Donatella ne è una dimostrazione divertente). Donatella, giovane prorompente sbandata e frangibile come cristallo, reduce da un tentativo di farla finita insieme al figlio avuto da un amante egoista e balordo. Entrambe rinchiuse in una struttura di degenza psichiatrica, nella prigione eterea tessuta dalle nuances pastello di un universo assurdo “fuori”, ridicolo “dentro”. Prese dalla smania di riscattarsi mano nella mano, l’una appesa alle idiosincrasie dell’altra, inziano un’avventura senza freni, per recuperare il figlio di Donatella, dato in adozione dai servizi sociali, ma anche per viversi, sperimentando i colori assordanti della cosiddetta libertà, tra discoteche, autostop, piscine, ville, sobborghi notturni e tramonti bucolici.
Commedia melò con apici di tragica ma empatica intromissione nelle sue protagoniste dopate di valium e repressioni accumulate, scritta a quattro mani con l’esperta Archibugi, qui a balneare in acque conosciute, La pazza gioia è il consuntivo del mondoVirizì, in cui il regista, qui a metà tra La prima cosa bella e Il capitale umano (appunto), si lascia accompagnare dall’entusiasmo delle due interpreti Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, entrambe attrici feticcio e qui feticci naif di un’epoca intera. Creature multiple, indomabili, straziate, esplos(iv)e Virzì le accudisce, rompe il “patto terapeutico” e insieme a loro inizia una scompigliata danza dell’amore, tra amicizia e condivisione ancestrale alle radici del dolore e delle sue forme, sociali ed emozionali.

Voto: 6 e ½

VC (SP)